Binge drinking

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Immagine di una cartolina americana del 1912

Il binge drinking è l'assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve.[1] Secondo l'Osservatorio Nazionale Alcol dell'Istituto Superiore di Sanità esso corrisponde all'assunzione in un'unica occasione di consumo in breve tempo di oltre 6 Unità Alcoliche (UA = 12 grammi di alcol puro) di una qualsiasi bevanda alcolica.[2] In questa definizione non è importante il tipo di sostanza che viene ingerita né l'eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale di queste "abbuffate alcoliche" è l'ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo, che sostituisce la semplice volontà di degustare una bevanda. Spesso si associa al compimento di un reato, a volte è assunto come moda giovanile. L'esatta consistenza dell'intossicazione, comunque, varia da paese a paese. Il punto critico può essere raggiunto dopo molte ore o anche diversi giorni di assunzione.[3] A causa degli effetti a lungo termine, il binge drinking è considerato uno dei più grandi problemi di salute al giorno d'oggi.[4]

Il binge drinking è molto comune tra i maschi, colpisce l'adolescenza ed in prossimità della maturità. La prima assunzione di alcol per uomini e donne avviene all'età media di 15 anni[senza fonte], "età di passaggio" in cui si vuole essere indipendenti dalla famiglia e in cui si subiscono fortemente le influenze del gruppo dei pari. Molti bevitori non sono informati sui rischi sottesi a questo problema che rappresenta un'arma a doppio taglio nel momento in cui i costi economici per la comunità superano quelli sociali dovuti alla diffusione del fenomeno. Il binge drinking ha diversi effetti su vari sistemi del corpo come quello neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico, immunitario, endocrino e muscolo-scheletrico al pari degli altri fattori di rischio per la salute mentale.[5][6] Circa un terzo di adolescenti abusa in maniera critica di alcolici, e almeno il 6% ha un membro in famiglia con problemi alcol-correlati.[7] Approssimativamente, una donna su venticinque assume dosi critiche di alcol durante la gravidanza, tanto da indurle a subire la sindrome alcolica fetale e altre patologie correlate al feto.[8] Durante l'adolescenza, invece, il fenomeno è collegato ad incidenti stradali, comportamento violento e tentativi di suicidio. Più spesso un giovane bevitore è più incline al binge drinking dei propri coetanei che soffrono già di disturbi legati all'assunzione di alcolici. Un ampio numero di giovani bevitori, inoltre, è anche tossicodipendente.[1]

  1. ^ a b (EN) M. Stolle, PM. Sack e R. Thomasius, Binge drinking in childhood and adolescence: epidemiology, consequences, and interventions., in Dtsch Arztebl Int, vol. 106, n. 19, maggio 2009, pp. 323–8, DOI:10.3238/arztebl.2009.0323, PMC 2689602, PMID 19547732.
  2. ^ L’impatto dei nuovi livelli stabiliti dalle rinnovate linee guida sul consumo alcolico sulla definizione del rischio e il monitoraggio dei consumi a rischio nella popolazione (PDF), su epicentro.iss.it. URL consultato l'11 dicembre 2023.
  3. ^ (EN) ICAP, Policy Issues, su icap.org, USA, International Center for Alcohol Policies.
  4. ^ (EN) P. Mathurin e P. Deltenre, Effect of binge drinking on the liver: an alarming public health issue?, in Gut, vol. 58, n. 5, maggio 2009, pp. 613–7, DOI:10.1136/gut.2007.145573, PMID 19174416.
  5. ^ (EN) JB. Standridge, RG. Zylstra e SM. Adams, Alcohol consumption: an overview of benefits and risks., in South Med J, vol. 97, n. 7, luglio 2004, pp. 664–72, DOI:10.1097/00007611-200407000-00012, PMID 15301124.
  6. ^ (EN) E. Kuntsche, J. Rehm e G. Gmel, Characteristics of binge drinkers in Europe., in Soc Sci Med, vol. 59, n. 1, luglio 2004, pp. 113–27, DOI:10.1016/j.socscimed.2003.10.009, PMID 15087148.
  7. ^ (EN) DB. Clark, O. Bukstein e J. Cornelius, Alcohol use disorders in adolescents: epidemiology, diagnosis, psychosocial interventions, and pharmacological treatment., in Paediatr Drugs, vol. 4, n. 8, 2002, pp. 493–502, DOI:10.2165/00128072-200204080-00002, PMID 12126453.
  8. ^ (EN) RL. Floyd, MJ. O'Connor, RJ. Sokol, J. Bertrand e JF. Cordero, Recognition and prevention of fetal alcohol syndrome, in Obstet Gynecol, vol. 106, 5 Pt 1, novembre 2005, pp. 1059–64, DOI:10.1097/01.AOG.0000181822.91205.6f, PMID 16260526.

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