La biopsia cutanea è una tecnica chirurgica che consiste nella rimozione di una lesione cutanea (o di una porzione di questa) per fini diagnostici o terapeutici. È comunemente praticata in ambulatorio, con il paziente sotto anestesia locale.[1] Il professionista che esegue la tecnica è solitamente un dermatologo, ma può essere effettuata anche da medici di medicina generale (MMG), internisti e chirurghi. Il compito di diagnosticare la natura della lesione cutanea è di solito affidato all'anatomopatologo. I risultati di una biopsia cutanea sono solitamente disponibili entro 4-10 giorni.
È necessario acquisire delle competenze prima di effettuare una biopsia, questo per evitare che si ottenga un campione inutile sia ai fini della terapia che della diagnosi. Nei casi in cui una biopsia non sia effettuata correttamente alcuni medici sottopongono il paziente alla Tecnica di Mohs.
Ci sono quattro tipi principali di biopsia cutanea:
A seconda della lesione cutanea e dalla sua localizzazione si può preferire una tecnica rispetto all'altra. Come la maggior parte delle biopsie, richiede necessariamente il consenso informato del paziente e la somministrazione di un anestetico (di solito lidocaina somministrata per via topica).[2]