Biotite | |
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Classificazione Strunz (ed. 8) | VIII/H.11-00 |
Formula chimica | K(Mg,Fe2+)3[AlSi3O10(OH,F)2 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino |
Parametri di cella | a:b:c =0.5771:1:1.1046, a = 5.343, b = 9.258, c = 10.227, Z = 2; beta = 100.26° V = 497.79[1] |
Gruppo puntuale | 2/m |
Gruppo spaziale | C 2/m |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,8-3,2, secondo alcuni[2]; 2,90-3 secondo altri[3] g/cm³ |
Densità calcolata | 2,89[1] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2,5 - 3[2] |
Sfaldatura | perfetta[2] |
Frattura | irregolare[2] |
Colore | da bruno a nero[2] |
Lucentezza | da vitrea a madreperlacea[2] |
Opacità | da trasparente a translucido a opaco[1] |
Striscio | bianco[2] |
Diffusione | relativamente comune[3] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La biotite è un fillosilicato ferrifero appartenente al gruppo delle miche, termine estremo avente formula K(Mg;Fe)3(AlSi3O10)(OH)2.
Si presenta di colore scuro per la presenza di ferro (dal verde scuro al più comune nero), di lucentezza vitrea, la cristallizzazione nel sistema monoclino e la sua peculiare struttura a strati T/O/T//, conferiscono una sfaldatura perfetta in sottili lamine flessibili ed elastiche.
È un componente femico (mafico) molto diffuso nelle rocce magmatiche, specialmente intrusive, e in quelle metamorfiche.
[2]
Nel 1999 il sottocomitato per la nomenclatura delle miche dell'International Mineralogical Association ha stabilito che il termine biotite venga usato per la serie di minerali comprendente phlogopite, siderophyllite, annite ed eastonite e quindi non è più un nome di specie valido.