La blaxploitation - fusione delle due parole inglesi black (nero) ed exploitation (sfruttamento) - è stato un genere di film che nacque negli Stati Uniti, nei primi anni settanta, quando molti film d'exploitation furono realizzati a basso costo avendo come pubblico di riferimento gli afroamericani.
I film avevano principalmente attori afroamericani, erano diretti da registi afroamericani ma anche bianchi, e furono i primi ad avere colonne sonore di musica soul o funk. Sebbene criticati dagli attivisti per i diritti civili a causa del loro uso di stereotipi, essi riscossero grande successo colmando la lacuna inerente all'offerta di intrattenimento appositamente creato per gli afroamericani e furono immensamente popolari tra il pubblico di colore, ma anche tra i bianchi.[1]
Il termine blaxploitation è stato sempre contestato dagli attori e dai registi che ne presero parte, perché considerato offensivo e poco valorizzante.[2][3]