Successore di Channel Orange (2012), Blonde, reso inizialmente disponibile in esclusiva sulle piattaforme iTunes Store ed Apple Music, vede la partecipazione di artisti del calibro di Beyoncé, André 3000, Yung Lean, James Blake, Pharrell Williams e Kim Burrell.[17] Scritto e prodotto nell'arco temporale di oltre tre anni, l'album è stato registrato tra New York, Los Angeles e Londra. La sua pubblicazione in formato fisico è avvenuta in concomitanza con la distribuzione di una rivista intitolata Boys Don't Cry, la quale riporta lo stesso nome dell'etichetta indipendente fondata da Ocean.
Blonde è stato accolto con ampi consensi da parte della critica specializzata: secondo Metacritic si è trattato del terzo più presente nelle classifiche dei migliori album del 2016,[18] mentre la rivista Time lo ha nominato album dell'anno e Pitchfork il migliore album degli anni 2010.[19] Inoltre, la prestigiosa rivista Rolling Stone lo ha posizionato al 79º posto nella classica relativa ai 500 migliori album della storia aggiornata al 2020.[20]
^(EN) Ryan Dombal, Frank Ocean: Blonde / Endless, in Pitchfork, 24 agosto 2016. URL consultato il 24 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2016).
^Secondo quanto affermato da Jon Savage per GQ, Blonde è il second album dell'artista, mentre il primo sarebbe Channel Orange (2012). I due proge ti Nostalgia, Ultra e Endless sono considerati un mixtape pubblicato indipendentemente via Tumblr e un visual album.
Jon Savage, Why Frank Ocean is a musical icon, in GQ, 24 aprile 2017.