Boris Mokeevič Dumenko | |
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Nascita | Kazachi Jotumets, 1888 |
Morte | Rostov sul Don, 11 maggio 1920 |
Cause della morte | Fucilazione |
Luogo di sepoltura | cimitero di Bransk, Rostov sul Don |
Dati militari | |
Paese servito | Impero russo RSFS Russa |
Forza armata | Esercito imperiale russo Armata Rossa |
Arma | Artiglieria Cavalleria |
Grado | tenente generale |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra civile russa |
Campagne | Fronte orientale (1914-1918) |
Decorazioni | vedi qui |
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Boris Mokeevič Dumenko (in russo Бори́с Моке́евич Думе́нко ?; Kazachi Jotumets, 1888 – Rostov sul Don, 11 maggio 1920) è stato un generale sovietico, considerato insieme a Filipp Kuzmič Mironov, e in parte a Semën Michajlovič Budënnyj, il creatore dell'arma di cavalleria dell'Unione Sovietica.
Durante la guerra civile russa fu comandante della 1ª Brigata di cavalleria del Don, della 1ª Divisione di cavalleria, della 4ª Divisione di cavalleria, e si distinse particolarmente come comandante del 2º Corpo di cavalleria dell'Armata Rossa operante nei settori del Don e del Caucaso dove inflisse diverse sconfitte all'armata bianca del generale Anton Ivanovič Denikin. Arrestato, condannato a morte e fucilato a Rostov sul Don, una settimana dopo la sua morte il generale Denikin fece pervenire una lettera al direttore della NKVD, Feliks Ėdmundovič Dzeržinskij, ringraziandolo per avere di fatto eliminato uno dei suoi più pericolosi avversari. Fu pienamente riabilitato nel corso del XX Congresso del PCUS tenutosi a Mosca tra il 14 e il 26 febbraio 1956.