Signoria di Brescia | |
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Signoria di Brescia |
Lingue ufficiali | latino |
Lingue parlate | Dialetto bresciano |
Capitale | Brescia (30.000 ab.) |
Politica | |
Forma di Stato | Stato assoluto |
Forma di governo | Signoria cittadina |
Nascita | 19 aprile 1404 con Pandolfo III Malatesta |
Causa | Elezione di Pandolfo III Malatesta a Signore di Brescia, per mano di Caterina Visconti |
Fine | 21 marzo 1421 con Pandolfo III Malatesta |
Causa | Brescia viene annessa nuovamente al Ducato di Milano |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Attuale provincia di Brescia |
Economia | |
Valuta | denaro |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Cattolicesimo |
Religione di Stato | Cattolicesimo |
Classi sociali | Nobili, aristocratici, borghesia e popolo |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Ducato di Milano |
Succeduto da | Ducato di Milano |
Con l'espressione Brescia Malatestiana si intende a livello storiografico l'esperienza di governo di Pandolfo III Malatesta sulla città di Brescia. Quest'ultima fu soggetta alla dominazione del condottiero rinascimentale a seguito dei servigi che egli garantì alla dinastia viscontea, la quale decise infatti di ripagarlo consentendogli di governare in prima persona la città lombarda a partire dal 1404. Già dal 1418-1419, tuttavia, egli dovette fronteggiare le ostilità dei signori di Milano che, volendosi riappropriare della città, assolsero il Carmagnola e nel 1421 ripresero il controllo di Brescia. Pandolfo, dunque, dovette tornare a Fano e cessare qualsiasi pretesa di governo sul territorio bresciano.[1]
Questa parentesi di governo malatestiana, al di là delle vicende meramente politiche, portò sin dalle prime fasi alla formazione di una vera e propria corte rinascimentale in città: divenendone signore, lo stesso Malatesta si fece promotore di un significativo programma culturale nei confronti della città, chiamando a corte artisti del calibro di Gentile da Fabriano, intellettuali, musici, cortigiani e poeti. Fondò anche una zecca cittadina e attuò un considerevole progetto di ristrutturazione di vie, strade, chiese e della cinta muraria della città.