Brigate Nere | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 1º luglio 1944 – aprile 1945 |
Nazione | ![]() |
Servizio | Partito Fascista Repubblicano |
Tipo | Organizzazione paramilitare |
Ruolo | Polizia ausiliaria, antiguerriglia gendarmeria |
Dimensione | 22.000 uomini al 1 aprile 1945 |
Stato Maggiore | Cesano Maderno, poi Milano |
Motto | Belli come la vita, neri come la morte |
Colori | Nero |
Marcia | Stornelli delle Brigate Nere |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale Campagna d'Italia (1943-1945) |
Parte di | |
Partito Fascista Repubblicano | |
Comandanti | |
Degni di nota | ![]() ![]() |
Simboli | |
Bandiera | ![]() |
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Le Brigate Nere furono un corpo ausiliario volontario delle Forze armate della Repubblica Sociale Italiana, organizzato dal Partito Fascista Repubblicano, che operò in Italia settentrionale dagli inizi di luglio del 1944 fino al termine della seconda guerra mondiale con compiti di antiguerriglia.
Il corpo fu istituito il 30 giugno 1944 col decreto legislativo 446-XXII con il nome di Corpo Ausiliario delle Squadre d'Azione delle Camicie Nere ed era costituita da iscritti al Partito Fascista Repubblicano arruolatisi su base volontaria.
Furono costituite quarantuno Brigate Nere territoriali, ovvero una per provincia, intitolate ciascuna ad un caduto del fascismo repubblicano. Ad esse si affiancavano cinque Brigate mobili, di cui una alpina, e dodici Brigate autonome e speciali. Le Federazioni Provinciali del Partito furono convertite in Comandi di Brigata, diretti dai rispettivi Segretari Federali[1], mentre la Segreteria Nazionale del PFR assumeva le funzioni di Ufficio di Stato Maggiore del Corpo. Comandante Generale del Corpo fu, sin dall'inizio, il Segretario del Partito Fascista Repubblicano Alessandro Pavolini.