Bufalo d'acqua | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Artiodactyla |
Famiglia | Bovidae |
Sottofamiglia | Bovinae |
Genere | Bubalus |
Specie | B. bubalis |
Nomenclatura binomiale | |
Bubalus bubalis (Linnaeus, 1758) | |
Sinonimi | |
Bos bubalis Linnaeus, 1758 | |
Areale | |
Il bufalo d'acqua (Bubalus bubalis Linnaeus, 1758), chiamato anche bufalo d'acqua domestico o bufalo d'acqua asiatico, è un grosso bovino domestico originario del subcontinente indiano e del sud-est asiatico, sebbene sia stato introdotto anche in Europa, Australia, Nord America, Sud America e alcuni paesi africani.[1] In base a criteri morfologici e comportamentali, si possono distinguere due tipi di bufalo d'acqua: il bufalo di fiume trovabile nel subcontinente indiano fino ai Balcani, Egitto e Italia, e il bufalo di palude, diffuso dall'Assam a ovest attraverso il sud-est asiatico fino alla valle del fiume Azzurro nella Cina a est.[1][2]
Il bufalo d'acqua selvatico (Bubalus arnee) rappresenta il probabile antenato del bufalo d'acqua domestico.[3] I risultati di uno studio filogenetico indicano che il bufalo d'acqua di tipo fluviale probabilmente ha avuto origine nell'India occidentale ed è stato addomesticato circa 6.300 anni fa, mentre il tipo di palude ha avuto origine indipendentemente dal sud-est asiatico continentale ed è stato addomesticato tra i 3.000 e i 7.000 anni fa.[4] Il bufalo di fiume si disperse a occidente fino all'Egitto, ai Balcani e all'Italia; mentre il bufalo di palude si è disperso nel resto del sud-est asiatico e fino alla valle del fiume Azzurro.[4][5][6]
I bufali d'acqua furono addomesticati dalle civiltà della valle dell'Indo e della Mesopotamia, nell'odierno Iraq, nel 2500 a.C. dai Melukhkha.[7] Il sigillo di uno scriba impiegato da un re accadico mostra il sacrificio di bufali d'acqua.[8]
Esistono almeno 130 milioni di bufali d'acqua e più persone dipendono da loro che da qualsiasi altro animale domestico.[9] Sono particolarmente adatti per l'aratura delle risaie, e il loro latte è più ricco di grassi e proteine di quello delle vacche da latte. Purtroppo, la richiesta di questo animale oltreoceano ha portato alla sua dispersione in vari continenti, dove alcune popolazioni si sono rinselvatichite. Una grande popolazione ferale si stabilì nell'Australia settentrionale alla fine del 19º secolo, e ci sono mandrie di esemplari ferali più piccole anche in Papua Nuova Guinea, Tunisia e Argentina nordorientale.[1] Mandrie ferali sono presenti anche in Nuova Britannia, Nuova Irlanda, Nuova Guinea Occidentale, Colombia, Guyana, Suriname, Brasile e Uruguay.[10]