Buprenorfina | |
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Nome IUPAC | |
(2S)-2-[(-)-(5R,6R,7R,14S)- 9α-ciclopropilmetil-4,5-epossi- 6,14-etano-3-idrossi- 6-metossimorfinan-7-il]- 3,3-dimetilbutan-2-olo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C29H41NO4 |
Massa molecolare (u) | 467,64 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 257-950-6 |
PubChem | 644073 |
DrugBank | DBDB00921 |
SMILES | CC(C)(C)C(C)(C1CC23CCC1(C4C25CCN(C3CC6=C5C(=C(C=C6)O)O4)CC7CC7)OC)O |
Indicazioni di sicurezza | |
La buprenorfina è una molecola di sintesi derivata dalla tebaina, un oppioide usato per trattare il dolore acuto, il dolore cronico e la dipendenza da oppioidi.[1] La buprenorfina è stata brevettata nel 1965 e approvata per uso medico negli Stati Uniti nel 1981.[1][2]
Può essere somministrata per via sublinguale, per iniezione o tramite cerotti e impianti.[1][3] Viene commercializzata con i nomi Temgesic, Subutex, e nelle formulazioni transdermiche con i nomi Algesalona, Busette, Durlevatec e Transtec.
La buprenorfina agisce su diversi tipi di recettori oppioidi in modi diversi. A seconda del tipo di recettore, può essere un agonista, un agonista parziale o un antagonista.[1] Gli effetti collaterali includono depressione respiratoria, sonnolenza, insufficienza surrenalica, prolungamento dell'intervallo QT, ipotensione, reazioni allergiche, stitichezza e dipendenza.[1][4]