La caccia alle streghe è un fenomeno storico, molto dibattuto e anche romanzato,[1] di superstizione o isteria di massa[2] consistente nella ricerca di persone ritenute streghe,[3] stregoni o, più in generale, praticanti la stregoneria.
Il periodo storico in cui tale fenomeno fu più sviluppato in Europa fu nei tre secoli a cavallo tra fine medioevo ed età moderna, più o meno dal 1450 al 1750 e comprende l'era della Riforma protestante, della Controriforma e della Guerra dei trent'anni.
La caccia alle streghe in Europa causò circa 50 mila vittime;[4] le più recenti esecuzioni per stregoneria in Europa risalgono al XVIII secolo. In altre aree, come l'Africa e l'Asia, la caccia alle streghe riguarda in tempi più moderni l'Africa subsahariana e la Papua Nuova Guinea. Processi per stregoneria sono stati celebrati anche contro uomini e, in alcuni periodi storici e in determinate aree geografiche, più che contro le donne: es. in Carinzia, Normandia, Islanda, Estonia e Russia.[5]
Molta della letteratura e della superstizione popolare legata alle streghe deriva da un testo, il Malleus Maleficarum, erroneamente attribuito a lungo alla diretta volontà papale.[6]
Metaforicamente con "caccia alle streghe" s'intende, in lingua italiana, un'indagine pubblica condotta per scoprire supposte attività sovversive. Un caso particolare fu il maccartismo degli anni cinquanta negli Stati Uniti.