Il calcio storico fiorentino, anche col nome di calcio in livrea o calcio in costume,[1] è un gioco di squadra con un pallone[2] gonfio d'aria[3], che riecheggia un gioco che in latino era chiamato harpastum. Si può considerare come un antesignano del gioco del calcio, anche se almeno nei fondamenti ricorda molto più il rugby, con un contorno di scontri corpo a corpo tra pugilato e lotta libera.[4]
^Secondo Ademollo (1841: 129), in origine "calcio in livrea" era la definizione delle partite effettuate con particolare solennità, con i calcianti rivestiti di abiti del colore della rispettiva squadra, in contrapposizione al "Calcio semplice, che era senza treno, e si giuocava sul Prato della Porta di questo nome". Oggi i due termini sono usati indifferentemente per descrivere il calcio in costumi storici.
^Molti autori che su questa pratica hanno scritto hanno preso spunto dalla "palla" per allusioni extrasportive. Vuoi come allusione ai testicoli ed agli exploit virili (Ottonario, Lasca), vuoi per accostare il gioco alla famiglia dei Medici il cui stemma è appunto caratterizzato dalle palle (Sterponi).
^O di "vento" come solevano recitare le descrizioni più antiche, tra cui quella del vocabolario della Crusca. In questo esso si differenziava da altri giochi, effettuati con palle imbottite di materiali vari.
^Sul legame tra tutti questi giochi di squadra con la palla, dal Medioevo all'epoca contemporanea, si veda, tra gli altri, Magoun (1941), pp. 1 e ss.