Campagna di Suiyuan parte del decennio di Nanchino | |
---|---|
Artiglieria cinese in posizione durante gli scontri a Bailingmiao | |
Data | ottobre - novembre 1936 |
Luogo | Provincia di Suiyuan, Mongolia Interna |
Esito | Vittoria della Repubblica di Cina |
Schieramenti | |
Comandanti | |
Effettivi | |
Perdite | |
Voci di guerre presenti su Wikipedia | |
La campagna di Suiyuan 綏遠抗戰S, Suīyuǎn kàngzhànP; Suien jiken (綏遠事件?)) si svolse tra l'ottobre e il novembre 1936 nel territorio della provincia di Suiyuan, una provincia storica della Cina oggi parte della Mongolia Interna. La campagna fu organizzata dall'Impero giapponese per espandere la sua area di influenza nel nord della Cina e mettere in difficoltà il governo nazionalista cinese del Kuomintang, da poco insediatosi nel paese; i giapponesi in particolare si servirono delle rivendicazioni nazionaliste del principe mongolo Demchugdongrub, appoggiandone il disegno volto a creare uno Stato indipendente nella Mongolia Interna e dotando le sue forze di armamenti ed equipaggiamenti moderni.
La campagna fu lanciata alla fine di ottobre 1936, con un'invasione su vasta scala del Suiyuan da parte delle forze mongole di Demchugdongrub e di un contingente di cinesi collaborazionisti dei giapponesi (Esercito dei Giusti del Grande Han) sotto il comando del signore della guerra Wang Ying; il governo giapponese negò di prendere parte all'operazione, ma i mongoli e le altre truppe cinesi collaborazioniste ricevettero supporto aereo da aerei giapponesi e vennero assistiti da consiglieri militari dell'Esercito imperiale giapponese, che supervisionarono l'intera operazione. Le forze cinesi nazionaliste del generale Fu Zuoyi bloccarono però gli invasori sotto le mura della città di Hongort, inutilmente assaltate dalle forze mongole; passato al contrattacco, Fu Zuoyi riuscì ad aggirare il fianco del nemico e colpirlo alle spalle, inducendo gli alleati del Giappone a una precipitosa e disorganizzata ritirata.
La campagna del Suiyuan, primo importante successo del Kuomintang ai danni dell'espansionismo giapponese in Cina, rappresentò quindi un importante fattore per rinsaldare il morale dei cinesi.