Campo di concentramento di Dachau KZ Dachau | |
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Stato | ![]() |
Stato attuale | ![]() |
Land | Baviera |
Città | Dachau |
Coordinate | 48°16′11.64″N 11°28′05.88″E |
Informazioni generali | |
Tipo | campo di concentramento |
Primo proprietario | Königlichen Pulver - und Munitionsfabrik Dachau |
Condizione attuale | restaurato |
Proprietario attuale | Fondazione dei Memoriali Bavaresi[1] |
Visitabile | sì |
Sito web | www.kz-gedenkstaette-dachau.de/ |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | ![]() |
Comandanti storici | |
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Il campo di concentramento di Dachau fu il primo campo di concentramento nazista[3], aperto il 22 marzo 1933 su iniziativa di Heinrich Himmler[4]. Servì da modello per tutti gli altri campi di concentramento, di lavoro forzato e di sterminio costruiti successivamente[5] e fu la scuola d'omicidio delle SS che esportarono negli altri lager lo spirito di Dachau, il terrore senza pietà[6]. Nel campo transitarono circa 200 000 persone e, secondo i dati del Museo di Dachau, 41 500[7] vi persero la vita. I deportati in arrivo dovevano percorrere una larga strada curata, la Lagerstrasse[8], al termine della quale era situato il cosiddetto Jourhaus, la "porta dell'inferno", il simmetrico edificio del comando di campo con una posticcia torretta di guardia sul tetto. Lo Jourhaus era attraversato nel mezzo da un grande arco d'ingresso, completamente chiuso da un largo cancello in ferro battuto a due ante; al centro di esso un altro cancello, più piccolo, recava la scritta Arbeit macht frei[9]. Questo cinico slogan di Dachau, che significa "Il lavoro rende liberi", venne poi utilizzato in numerosi altri campi che via via si andavano costruendo, diventando il simbolo della menzogna nazista: il lavoro nei lager era strumento di morte primario per il genocidio scientifico degli "indesiderabili", vantaggioso allo stesso tempo per l'economia del Reich[10].
«Esso fu il modello di riferimento per l'intera costellazione concentrazionaria. Eicke impose le linee guida di Dachau negli altri lager [...]» come «capo dell'Istanza centrale di controllo e gestione del sistema concentrazionario.»