Campo di lavoro di Monowitz campo di lavoro | |
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Nome originale | KZ Auschwitz III Monowitz |
Stato | ![]() |
Stato attuale | ![]() |
Coordinate | 50°01′39″N 19°11′47″E |
Costruzione | 1942 |
Liquidazione | 1945 |
Attività | 1942-1945 |
Industrie coinvolte | IG Farben |
Sottocampo di | Campo di concentramento di Auschwitz |
Gestito da | Schutzstaffel |
Comandanti | Heinrich Schwarz |
Tipo prigioniero | ![]() |
Detenuti | 35 000 |
Liberato da | Armata Rossa |
Il campo di lavoro di Monowitz fu uno dei tre campi principali che formavano il complesso concentrazionario situato nelle vicinanze di Auschwitz,[1] (in polacco Oświęcim), in Polonia. Facevano parte del complesso anche il campo di concentramento di Auschwitz e il campo di sterminio di Birkenau (in polacco Brzezinka) ed i restanti 45 sotto-campi costruiti durante l'occupazione nazista della Polonia[2]. Esso fu fondato nell'ottobre 1942 vicino alla piccola frazione di Monowice (in lingua tedesca Monowitz) in Polonia, nei pressi dell'impianto per la produzione di gomma sintetica Buna-Werke di proprietà della I.G. Farben, per l'impiego dei deportati schiavi nei lavori di costruzione dell'allora più grande stabilimento chimico d'Europa. La Buna fu il più colossale affare delle SS. Questa fabbrica, costata migliaia di morti, non entrò, però, mai in produzione.
Il campo, situato a circa 7 chilometri da Auschwitz, fu operativo dal 31 ottobre 1942 e venne liberato dall'Armata Rossa il 27 gennaio 1945. Vi transitarono circa 35.000 internati, tra cui Primo Levi ed Elie Wiesel.
Oggi l'ex complesso industriale della Buna Werke è diviso in due proprietà di due società polacche: la Chemoservos-Dwory SA, che produce strutture metalliche da costruzione, cisterne e serbatoi, ecc., e la Synthos Dwory Sp., una filiale del Gruppo Synthos SA che produce gomma sintetica, lattice e polistirolo ed altri prodotti chimici; entrambe hanno sede a Oświęcim. A differenza del complesso di Buna Werke, non ci sono più strutture o resti visibili del campo di Monowitz.