«Il coyote è una vivente allegoria dell'Indigenza»
Il coyote (Canis latrans Say, 1823), adattato a volte in coiote (pl. -ti)[3][4], detto anche lupo della prateria, è un canide lupino indigeno del Nord America. In confronto al lupo grigio il coyote è di taglia più piccola e filogeneticamente più antico,[5] paragonabile allo sciacallo dorato dell'Eurasia, benché ne sia più grande e con istinti più predatori.[6] Viene classificato dalla IUCN tra le specie a rischio minimo, dato che ha un vastissimo areale che dal Nord America scende a includere il Messico e l'America centrale. È una specie molto adattabile, il cui areale si è ampliato in mezzo ai cambiamenti ambientali dell'uomo.[2] Questo incremento è ancora in corso ed è probabile che colonizzerà il Sud America, come dimostrato dalla presenza di coyote oltre il Canale di Panama nel 2013.[7] Nel 2005 Mammal Species of the World[8] ne riconosceva 19 sottospecie.
Gli antenati del coyote si diversificarono da quelli del lupo grigio 6.000-117.000 anni fa[date non congruenti].[9] La sua organizzazione sociale è molto flessibile, vivendo sia in famiglie nucleari che in branchi di individui non imparentati. Ha una dieta piuttosto varia, composta di ungulati, lagomorfi, roditori, uccelli, rettili, anfibi, pesci e invertebrati; occasionalmente può anche nutrirsi di frutta e vegetali.[10] Il coyote è conosciuto per i suoi continui urli, fra i quali il grido più rappresentativo è un ululato prolungato in forma di lamento, emesso dagli individui solitari.[11] Oltre agli esseri umani, gli unici nemici pericolosi del coyote sono i puma[12] e i lupi grigi.[13] Tuttavia i coyote talvolta si sono accoppiati con quest'ultima specie, producendo ibridi comunemente chiamati, in lingua inglese, "coywolves".
Il coyote è un personaggio consueto nel folclore e nella mitologia dei nativi americani (USA sudoccidentali e Messico), normalmente raffigurato come un imbroglione che assume alternativamente la forma di coyote e quella umana. Analogamente ad altri soggetti ingannatori, il coyote si comporta come un eroe picaresco che si ribella alle convenzioni sociali con i suoi stratagemmi e l'umorismo.[14] L'animale era particolarmente rispettato nella cosmologia mesoamericana come simbolo di potenza militare,[15] con alcuni studiosi che hanno rintracciato l'origine del dio azteco Quetzalcoatl in una divinità pre-azteca modellata sul coyote.[16] Dopo la colonizzazione europea delle Americhe, fu svalutato nella cultura angloamericana come una creatura codarda e inaffidabile. Al contrario del lupo grigio, che ha subito un miglioramento radicale della propria immagine pubblica, gli atteggiamenti culturali verso il coyote rimangono ampiamente negativi.[17][18]
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- ^ 'Mammal Species of the World è considerata dagli zoologi un'ottima fonte per la nomenclatura delle sottospecie.
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