Carlo Zauli (Faenza, 19 agosto 1926 – Faenza, 14 gennaio 2002) è stato un ceramista e scultore italiano.
Insegnante presso l'Istituto d'arte Gaetano Ballardini di Faenza insieme ad Angelo Biancini, ebbe fra i tanti allievi lo scultore e ceramista Romano Mazzini. Acquisì fama come ceramista a partire dagli anni cinquanta, quando realizzò un grande fregio per la reggia di Baghdad[1]. Partecipò a diverse edizioni del Premio Faenza (che vinse nel 1953, 1958 e 1962), della Triennale di Milano[2] e della Quadriennale di Roma[3], che gli garantirono un notevole successo commerciale, talvolta ritenuto soffocante per la ricerca artistica e creativa, pur di notevole qualità[4].
Dopo la morte fu inaugurato nella città natale il Museo Carlo Zauli[1], e gli vennero dedicate mostre retrospettive al Museo internazionale delle ceramiche di Faenza (2002)[5], al Museo nazionale d'arte moderna di Tokyo (2008)[6], alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (2014)[7] e ai Musei civici d'arte antica di Bologna (2015)[8].