Il caso Omar Raddad è un famoso fatto di cronaca avvenuto in Francia, nel 1991.[1][2][3][4][5] Ghislaine Marchal venne ritrovata morta assassinata nei sotterranei della sua villa a Mougins in Costa Azzurra e venne accusato dell'omicidio il giardiniere marocchino, Omar Raddad, che venne arrestato, processato e poi condannato nel 1994 a 18 anni di carcere; Raddad, che ha sempre sostenuto la sua innocenza, ricevette nel 1996 una grazia parziale dal presidente francese Jacques Chirac su richiesta del re marocchino Hassan II, che ridusse la pena a quattro anni e otto mesi, venendo scarcerato nel 1998 ma senza essere dichiarato innocente.[1][4]
La frase, ortograficamente sbagliata, "Omar m'a tuer" ("Omar mi ha ucciso"), trovata scritta con il sangue sulla scena del crimine, è diventata una frase ampiamente utilizzata nella società francese negli anni novanta. L'ultima parola della frase conteneva un errore grammaticale; in francese corretto sarebbe dovuta essere: "Omar m'a tuée[6]".[1][5] Nonostante gli scettici della colpevolezza di Raddad sostennero che era uno strano errore se scritto da un madrelingua francese, durante le indagini il medesimo errore emerse in altri scritti della contessa.[1] Al caso è stato dedicato il film del 2011 Omar m'a tuer di Roschdy Zem.[7][8]
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