Castel Beseno

Castel Beseno
Il lato sudorientale di Castel Beseno visto dal punto panoramico nei pressi della frazione di Serrada del comune di Folgaria.
Ubicazione
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
CittàBesenello
IndirizzoVia Castel Beseno 8, 38060 Besenello e Via Castel Beseno, 38060 Besenello
Coordinate45°55′51.44″N 11°06′35.3″E
Mappa di localizzazione: Trentino-Alto Adige
Castel Beseno
Informazioni generali
TipoCastello
Termine costruzioneXII secolo
Condizione attualeMuseo
Proprietario attualeProvincia autonoma di Trento
Visitabile
Sito webwww.buonconsiglio.it/index.php/it/castel-beseno
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Castel Beseno (talora indicato come Schloss Pysein nei testi di lingua tedesca[1][2][3]) è la più grande struttura fortificata del Trentino-Alto Adige. Situata nel territorio del comune di Besenello, in provincia di Trento, attualmente è una delle sedi del complesso museale del Museo provinciale del Castello del Buonconsiglio.

  1. ^ Beseno, il castello dei fantasmi incrociati è una storia collettiva ispirata a Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino (PDF), su portobeseno.it, ilcastellodeidestinincr.splinder.com. URL consultato il 20 dicembre 2019 (archiviato il 10 luglio 2006).
  2. ^ (DE) RI XIV Maximilian I. (1486/1493-1519) - RI XIV,4,1, su Regesta Imperii, 18 giugno 1502. URL consultato il 9 febbraio 2024 (archiviato il 5 febbraio 2024).
    «KM gestattet den Brüdern Jörg und Karl Trapp, 32 Ochsen, 200 castrawn (Hammel) und 2 Fässer mit Salz für den Eigenbedarf zu ihrem Schloß Pisein (Beseno bei Rovereto) zu bringen. KM befiehlt, das Vieh und das Salz allenthalben maut- und zollfrei passieren zu lassen. Augspurg 18. Juni 1502.
    (KM permette ai fratelli Jörg e Karl Trapp di portare per proprio uso nel loro castello Pisein (Beseno vicino a Rovereto) 32 buoi, 200 castrati (montone) e 2 barili di sale. KM ordina che il bestiame e il sale possano circolare ovunque senza pedaggi e dazi. Augspurg, 18 giugno 1502.)»
  3. ^ Calliano, su Meyers Konversations-Lexikon. URL consultato il 21 aprile 2020 (archiviato il 6 maggio 2016).

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