Celiachia

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Celiachia
Biopsia dell'intestino tenue che dimostra l'appiattimento dei villi, l'iperplasia delle cripte e l'infiltrato linfocitario
Specialitàgastroenterologia
Eziologiaglutine
Classificazione e risorse esterne (EN)
OMIM609754, 612008, 612005, 612006, 607202, 611598, 612007, 612011 e 612009
MeSHD002446
MedlinePlus000233
eMedicine932104 e 373864
Sinonimi
morbo celiaco
sprue celiaca

La celiachia[1] è una malattia permanente, con reazione auto-immune al glutine. Essa risulta quindi un'infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti; può manifestarsi in individui di tutte le età a partire dallo svezzamento. Tra i sintomi vi sono diarrea cronica, dolore addominale, gonfiore addominale, ritardo della crescita nei bambini[2] e astenia. In certi casi (forme atipiche) questi sintomi possono essere assenti e possono esservi sintomi extraintestinali, tra cui sintomi neurologici e correlati al malassorbimento; in questi casi la diagnosi è spesso fatta in età adulta.

Si ritiene che la malattia possa interessare da 1 su 1 750 a 1 su 105 persone negli Stati Uniti.[3] La celiachia è causata da una reazione alla gliadina, una prolammina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine simili che si trovano nelle tribù di Hordeeae, che comprendono altri cereali comuni, come orzo e segale.[4]

L'esposizione alla gliadina causa una reazione infiammatoria. Ciò porta a una progressiva riduzione dei villi che rivestono l'intestino tenue (atrofia dei villi) fino alla loro completa scomparsa. Ciò interferisce con l'assorbimento delle sostanze nutritive, in quanto i villi intestinali ne sono responsabili. L'unico trattamento efficace conosciuto è una permanente dieta priva di glutine.[4]

Il termine "celiaco" è stato introdotto nel XIX secolo da quella che viene generalmente considerata come una delle prime descrizioni in greco antico della malattia da parte di Areteo di Cappadocia.[5][6]. Disturbi simili come sintomatologia sono i cosiddetti disturbi glutine-correlati, come l'allergia al frumento e la sensibilità al glutine. La prima è una reazione allergica tipica, la seconda è simile alla malattia celiaca, ma senza danni ai villi intestinali e spesso senza presenza di marcatori specifici per la celiachia nel sangue.[7]

  1. ^ Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia. Anno 2012 (PDF), su salute.gov.it. URL consultato il 29 settembre 2014 (archiviato il 18 agosto 2014).
  2. ^ Matteo Bramuzzo, Paolo Lionetti e Erasmo Miele, Phenotype and Natural History of Children With Coexistent Inflammatory Bowel Disease and Celiac Disease, in Inflammatory Bowel Diseases, 16 gennaio 2021, DOI:10.1093/ibd/izaa360, ISSN 1078-0998 (WC · ACNP). URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 2 febbraio 2021).
  3. ^ Caio G, Volta U, Sapone A, Leffler D, De Giorgio R, Catassi C, Fasano A., Celiac disease: a comprehensive current review, in BMC Medicine, vol. 17, n. 1, 2018, p. 142, DOI:10.1186/s12916-019-1380-z, PMID 31331324. URL consultato il 25 luglio 2019 (archiviato il 25 luglio 2019).
  4. ^ a b Sabatino A, Corazza GR, Coeliac disease, in Lancet, vol. 373, n. 9673, aprile 2009, pp. 1480-93, DOI:10.1016/S0140-6736(09)60254-3, PMID 19394538.
  5. ^ Adams F, translator, On The Cœliac Affection, in The extant works of Aretaeus, The Cappadocian, Londra, Sydenham Society, 1856, pp. 350–1. URL consultato il 12 dicembre 2009.
  6. ^ Losowsky MS, A history of coeliac disease, in Dig Dis, vol. 26, n. 2, 2008, pp. 112-20, DOI:10.1159/000116768, PMID 18431060.
  7. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore catassi

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