Centro storico di Roma | |
---|---|
Centro storico di Roma | |
Stato | Italia |
Città | Roma |
Bene protetto dall'UNESCO | |
---|---|
Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e la Basilica di San Paolo fuori le mura | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (i)(ii)(iii)(iv)(vi) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1980 |
Scheda UNESCO | (EN) Historic Centre of Rome, the Properties of the Holy See in that City Enjoying Extraterritorial Rights and San Paolo Fuori le Mura (FR) Scheda |
La scrittrice Elsa Morante ha ambientato nella città eterna il suo romanzo La Storia. Fra le macerie del quartiere di San Lorenzo, devastato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, lungo le borgate periferiche affollate di nuovi poveri, fra miserie antiche e recenti si muove un piccolo universo di persone che delineano in maniera poetica con i loro affanni il preciso momento storico attraversato dalla città.
Così l'autrice, nella parte riguardante l'anno 1946 (a conflitto quindi ormai terminato), descrive la città vista in soggettiva attraverso gli occhi dei due protagonisti – i fratelli Useppe e Nino (detto anche Ninnuzzu o Ninnarieddu) – lanciati in una corsa sfrenata in motocicletta, come in una sorta di viaggio iniziatico, lungo le vie del centro storico:
«La partenza fu strepitosa; e il viaggio, un vero raid fantascientifico per Useppe! Fecero tutto il Centro Storico, da Piazza Venezia a Piazza del Popolo, e poi a Via Veneto, Villa Borghese, e poi di nuovo indietro Piazza Navona, e il Gianicolo, e San Pietro! Si scaraventarono per tutte le strade con un rumore gigantesco, perché Ninnarieddu, per far sentire chi era lui, aveva abolito il sistema della marmitta. [...] Useppe non aveva mai conosciuto quei quartieri, che in un ciclone risplendente correvano addosso alla motocicletta di Nino, come a una sonda spaziale lanciata attraverso i pianeti. A voltare gli occhi in alto, si vedevano statue volare con le ali distese fra le cupole e le terrazze, e trascinare i ponti in corsa con le tuniche bianche al vento. E alberi e bandiere giostrare. E personaggi mai visti, sempre di marmo bianco, in forma d'uomo e di donna e d'animale, portare i palazzi, giocare con l'acqua, suonare trombe d'acqua, correre e cavalcare dentro alle fontane e appresso alle colonne ...»
Il centro storico di Roma è stato riconosciuto, sin dal 1980, patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Esso comprende 14,308 km²[1][2] di superficie del territorio comunale, quasi la somma della superficie dei 22 rioni (15,4659 km²) che lo compongono racchiusi all'interno delle Mura aureliane (a sinistra del Tevere) e gianicolensi (a destra del fiume), con la sola esclusione di una parte dei rioni Borgo e Prati.
Nell'intera città storica, che fa riferimento ad un territorio più vasto rispetto al centro storico, si riconosce il valore di oltre 25.000 punti di interesse ambientale e archeologico censiti dalla Carta per la Qualità: in virtù di ciò Roma risulta la città con più monumenti al mondo[3]. Il toponimo Centro Storico indica anche la zona urbanistica 1a del I Municipio e il municipio stesso.