Chiesa dei Girolamini | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Napoli |
Indirizzo | Piazza Gerolomini |
Coordinate | 40°51′06.94″N 14°15′30.54″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Natività di Maria Santissima e a tutti i santi[1] |
Arcidiocesi | Napoli |
Consacrazione | 1658 |
Architetto | Giovanni Antonio Dosio, Dionisio Nencioni di Bartolomeo, Ferdinando Fuga (facciata) |
Stile architettonico | Barocco |
Inizio costruzione | 1592 |
Completamento | 1780 (facciata esterna) |
Sito web | Sito ufficiale |
Monumento Nazionale dei Girolamini | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Napoli |
Indirizzo | Piazza Gerolomini |
Caratteristiche | |
Tipo | Chiesa-museo, arte |
Intitolato a | Tutti i Santi |
Fondatori | Domenico Lercaro |
Proprietà | Museo statale |
Gestione | MIBACT - Polo museale della Campania |
Direttore | Sergio Liguori |
Visitatori | 13 631 (2016)[2] |
Sito web | |
La chiesa dei Girolamini (o Gerolomini, o di San Filippo Neri[1]) è una chiesa monumentale di Napoli ubicata nel largo omonimo, con impianto architettonico di tipo basilicale e intitolata alla Natività di Maria Santissima e a tutti i santi.
La sua decorazione in oro, marmi e madreperla le valsero il titolo di Domus aurea. Il suo interno presenta una concentrazione di opere di grande qualità di artisti sia napoletani che di estrazione toscana, emiliana e romana che la rendono, assieme all'annesso convento, uno dei più importanti complessi monumentali della città.[3]
L'intera fabbrica si estende per circa 12.000 mq su sette livelli, constando al suo interno, oltre che dalla chiesa, anche di una prestigiosa quadreria (prima pubblica di Napoli)[4], di una ricca biblioteca (la più antica biblioteca pubblica di Napoli e seconda in Italia, dopo la civica Biblioteca Malatestiana di Cesena)[5], di due chiostri monumentali e infine degli oratori dell'Assunta (detto anche "degli artisti") e della Congregazione dei Dottori.
Il complesso monumentale è stato dichiarato monumento nazionale nel 1866 con le leggi eversive del patrimonio ecclesiastico. A partire dal 2010 tutto il convento è stato interamente musealizzato; nel 2016 ha fatto registrare 13 631 visitatori[2].