Cimetidina | |
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Nome IUPAC | |
2-ciano-1-metil-3-(2-{[(5-metil-1H-imidazol-4-il)metil]sulfanil}etil)guanidina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C10H16N6S |
Massa molecolare (u) | 252,34 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 257-232-2 |
PubChem | 2756 |
DrugBank | DBDB00501 |
SMILES | CC1=C(N=CN1)CSCCNC(=NC)NC#N |
Dati farmacologici | |
Categoria farmacoterapeutica | antiacidi |
Modalità di somministrazione | orale |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 360 |
Consigli P | 201 - 308+313 [1] |
La cimetidina è un farmaco antistaminico antagonista del recettore istaminico H2 utilizzato per trattare il reflusso gastroesofageo, l'ulcera peptica e i casi di indigestione.[2][3] Essendo un congenero dell'istamina, inibisce competitivamente il legame dell'istamina ai recettori istaminici H2.[4] La cimetidina ha una serie di azioni farmacologiche tra cui l'inibizione della secrezione di acido gastrico, così come la produzione di pepsina e gastrina, ed inoltre blocca l'attività del citocromo P450,[5] il che potrebbe spiegare le proposte per il suo utilizzo nella terapia neoadiuvante.[6]
Gli studi e le scoperte che portarono alla creazione della cimetidina iniziarono con la sintesi della burimamide nel 1972, dove Black e i suoi colleghi dimostrarono l'esistenza di due classi di recettori dell'istamina, H1 e H2. A differenza del tipo H1, i recettori H2 non sono antagonizzati dagli antistaminici "classici" o convenzionali e sono coinvolti nell'azione dell'istamina sulla cellula parietale gastrica. La burimamide, il primo antagonista degli H2 dell'istamina, è stata scoperta per bloccare selettivamente la secrezione di acido gastrico stimolata dall'istamina, ma non era attiva per via orale. Successivamente, la cimetidina è stata sintetizzata quando si è scoperto che il secondo antagonista del recettore H2, il metiamide, causava agranulocitosi.[7]