Cinabro | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 2.CD.15.a |
Formula chimica | HgS |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | dimetrico |
Sistema cristallino | trigonale |
Classe di simmetria | trapezoidale |
Parametri di cella | a=4,149 c=9,495 |
Gruppo puntuale | 3 2 |
Gruppo spaziale | P 3121, P 3221 |
Proprietà fisiche | |
Densità | 8,18[1][2] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2-2.5[1][2] |
Sfaldatura | perfetta[1][2] |
Frattura | fragile[1], irregolare[2], sub-concoidale[2] |
Colore | tutte le tonalità di rosso[2], rosso cocciniglia[2], rosso marrone[1][2], marrone[1], rosso vermiglione[1], grigio[1] |
Lucentezza | adamantina[1], metallica[2] |
Opacità | da trasparente a traslucido[1][2], ad opaco[1] |
Striscio | rosso[1][2], rosso-marrone[2] |
Diffusione | poco comune compatto o granulare; raro in cristalli |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
Il cinabro o cinnabrite o cinnabarite è un minerale dall'aspetto rossiccio costituito da solfuro di mercurio (formula chimica HgS) e per questo appartenente alla classe dei solfuri. Noto già ai Greci (greco antico Κιννάβαρι, εως, τό e dal latino cinnàbaris). Dato il suo contenuto in mercurio, è da considerarsi tossico.
Da questo minerale, tramite arrostimento e successiva condensazione, si estraeva il mercurio. I più importanti giacimenti si trovano ad Almadén in Spagna, (un tempo i giacimenti più produttivi), in Italia nella zona del Monte Amiata (con quelli che furono i secondi giacimenti più produttivi al mondo)[3] e a Idria in Slovenia. Il Patrimonio del mercurio di Almadén ed Idria è un sito patrimonio mondiale dell'umanità riconosciuto nel 2012 dall'UNESCO.
Nel 2024 è stato scoperto che già le popolazioni neolitiche del sesto millennio a.C. erano in grado di estrarre questo materiale.[4]