Classe Requin | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Sommergibile |
Numero unità | 9 |
Proprietà | Marine nationale |
Ordine | 1922 e 1923 |
Cantiere | Arsenali di Cherbourg, Tolone, Brest |
Impostazione | 1922-1924 |
Varo | 1924-1927 |
Completamento | 1927-1928 |
Radiazione | 1946 |
Destino finale | 8 unità affondate 1 unità demolita nel dopoguerra |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | Emersione: 962/1 168 t Immersione: 1 464 t |
Lunghezza | 78,3 m |
Larghezza | 6,84 m |
Pescaggio | 5,1 m |
Profondità operativa | 80 m |
Propulsione | 2 motori Diesel Sulzer o Schneider (2 900 shp); 2 motori elettrici (1 800 shp); 2 alberi motore |
Velocità in immersione | 9 nodi |
Velocità in emersione | 15 nodi |
Autonomia | Emersione: 6 650 miglia a 10 nodi (12 316 chilometri a 19 km/h) Immersione: 105 miglia a 5 nodi (1 945 chilometri a 9,5 km/h) |
Equipaggio | 54 uomini |
Armamento | |
Armamento |
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Note | |
Dati riferiti all'entrata in servizio | |
Fonti citate nel corpo del testo | |
voci di sommergibili presenti su Wikipedia |
La classe Requin di nove sommergibili da crociera appartenne alla Marine nationale e fu progettata dopo le esperienze di guerra navale nella prima guerra mondiale. Gli esemplari erano armati con dieci tubi lanciasiluri da 550 mm, un pezzo da 100 mm e godevano di vasta autonomia, pur non brillando nelle manovre subacquee. Rimodernata a metà degli anni trenta, la classe fu posta in disarmo dopo la vittoria tedesca nella campagna di Francia e solo due esemplari si schierarono con gli Alleati; gli altri andarono via via distrutti o affondati e, alla fine del 1942, quattro battelli (compreso il capoclasse) furono incorporati nella Regia Marina. Gli italiani riuscirono a rimetterne in efficienza uno solo, il Phoque, e lo persero nel febbraio 1943. Gli ultimi esemplari furono autoaffondati in porti italiani all'indomani dell'armistizio di Cassibile. Alla seconda guerra mondiale sopravvisse il solo Marsouin in stato precario, tanto che la Francia se ne disfece nel 1946.