In logica, e in particolare nel calcolo proposizionale, una clausola di Horn è una disgiunzione di letterali in cui al massimo uno dei letterali è positivo. Prendono il nome da Alfred Horn che per primo ne evidenziò l'importanza (1951).[1]
Un esempio di clausola di Horn è il seguente:
Il numero dei letterali può essere arbitrario (anche zero); la condizione che al massimo uno sia positivo permette di scrivere la clausola sotto forma di implicazione.
Se il numero di letterali positivi è esattamente uno, la clausole di Horn vengono dette "definite", la cui premessa (corpo) è una congiunzione di letterali positivi e la sua conclusione (testa) è un singolo letterale positivo.
Partendo dall'esempio, applichiamo prima De Morgan:
Dopodiché utilizziamo l'equivalenza logica:
Ricaviamo quindi: