La clausola di supremazia dell'Articolo VI della Costituzione degli Stati Uniti d'America, è il principio che stabilisce che la Costituzione, le leggi federali emanate in virtù di essa e i trattati stipulati sotto la sua autorità, costituiscano la "legge suprema dello Stato", e quindi assumano priorità su qualsiasi legge in diretto conflitto emanata dagli Stati federati degli Stati Uniti d'America.[1] La clausola di supremazia prevede che i tribunali degli Stati federati siano vincolati, e che le loro costituzioni siano subordinate, alla legge suprema federale.[2]
Tuttavia, le leggi e i trattati federali possono avvalersi della clausola di supremazia solo se non violano la Costituzione.[3] La magistratura federale, con al vertice la Corte suprema degli Stati Uniti d'America, detiene l'importante responsabilità di interpretare in modo definitivo la Costituzione e di esercitare l'autorità finale nel giudicare la costituzionalità di leggi e trattati federali.