Clockers è un film del 1995 diretto da Spike Lee e prodotto da Martin Scorsese, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Richard Price.
Il film affronta e critica temi come la violenza, l'uso delle armi, la droga, l'AIDS, il genere musicale del gangsta rap e l'impatto dei mass media sulle persone. «È rivolto agli abitanti del ghetto di New York. Ho voluto tirar fuori le loro contraddizioni per far capire che nascere neri e poveri non significa necessariamente nascere gangster, spacciatori, drogati, ballerini o rapper, ma che si può perfino studiare, avere un lavoro, metter su famiglia», asserì il regista.[1]
Nel film Spike Lee fa sfoggio del suo virtuosismo, con una regia sofisticata e sperimentale.[2] Ad esempio la scena dell'omicidio di Errol da parte di Tyrone è anticipata da un videogame a tre dimensioni. O le sequenze dell'interrogatorio di Tyrone, con Klein che si inserisce nei ricordi di Tyrone e lo guida, come se fosse il regista di un film.
Fu presentato in concorso alla 52ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.