La coagulazione è il risultato di una serie di processi del sangue, all'interno o all'esterno di un vaso sanguigno, che portano a formare un coagulo o un trombo.
Il processo di coagulazione è unico, ma si può distinguere una sua versione fisiologica che è detta emostasi e conduce alla riparazione di una ferita, mentre la versione patologica della coagulazione, la trombosi, può portare a conseguenze anche gravi.
È il processo attraverso il quale il sangue cambia da un liquido a un gel, formando un coagulo sanguigno. Il risultato è emostasi, la cessazione della perdita di sangue da un vaso danneggiato, seguita dalla riparazione. Il processo di coagulazione coinvolge attivazione, adesione e aggregazione di piastrine, nonché deposizione e maturazione di fibrina.
La coagulazione inizia quasi immediatamente dopo una lesione all'endotelio che riveste un vaso sanguigno. L'esposizione del sangue allo spazio subendoteliale avvia due processi: cambiamenti nelle piastrine e l'esposizione del fattore tissutale piastrinico subendoteliale al fattore VII della coagulazione, che alla fine porta alla formazione di fibrina reticolata. Le piastrine formano immediatamente un tappo nel sito della lesione; questa è chiamata emostasi primaria. L'emostasi secondaria avviene simultaneamente: ulteriori fattori della coagulazione oltre al fattore VII (elencati di seguito) rispondono a cascata per formare filamenti di fibrina, che rafforzano il tappo piastrinico.[1]
La coagulazione è altamente conservata in tutta la biologia. In tutti i mammiferi, la coagulazione coinvolge sia componenti cellulari (piastrine) che componenti proteiche (fattori della coagulazione).[2][3] Il percorso negli esseri umani è stato il più ampiamente studiato e è il meglio compreso.[4] I disturbi della coagulazione possono causare problemi con emorragia, contusione o trombosi.[5]