Colite ischemica

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Colite ischemica
Immagine al microscopio che mostra le alterazioni proprie della colite ischemica. (Colorazione ematossinia-eosina)
Specialitàgastroenterologia
EziologiaMultifattoriale
Sede colpitaColon
Classificazione e risorse esterne (EN)
MeSHD017091
MedlinePlus000258
eMedicine366808
Colite ischemica, Colonscopia su donna di 82 anni

Con il termine di colite ischemica (CI) si fa riferimento ad una serie di entità cliniche aventi come presupposto eziopatogenetico un insufficiente apporto ematico ad un segmento o all'intero colon, che può essere dovuto ad alterazioni occlusive o non occlusive dell'arteria mesenterica inferiore. Il termine apparve per la prima volta in letteratura medica nel 1966[1] dopo che, solo pochi anni prima, era stato descritta un'occlusione vascolare reversibile del colon.[2] Sebbene rara nella popolazione generale, la colite ischemica si verifica con maggiore frequenza negli anziani, ed è la forma più comune di ischemia intestinale.[3][4][5] Le cause del ridotto apporto di sangue all'intestino possono includere un deficit di circolazione sistemica (ad esempio per il verificarsi di una bassa pressione arteriosa) o problemi più localizzati, come ad esempio la costrizione di vasi sanguigni o la presenza di un trombo. In molti casi non è possibile identificare alcuna ragione specifica.

La colite ischemica può essere sospettata sulla base della valutazione clinica e dei risultati dei test di laboratorio. La diagnosi può essere confermata tramite esame endoscopico. Il disturbo comprende un ampio spettro di gravità: la maggior parte dei pazienti sono trattati in modo conservativo e recuperano completamente, mentre una minoranza di pazienti con ischemia molto severa possono sviluppare sepsi e diventare critici. In alcuni soggetti la malattia ha esito fatale.[6]

I pazienti con colite ischemica lieve o moderata sono di solito trattati con liquidi per via endovenosa, analgesia, ed il riposo dell'intestino (ovvero non viene fatto assumere loro né cibo né acqua per bocca) fino a quando i sintomi si risolvono. Quelli con grave ischemia che sviluppano complicazioni, come la sepsi, la gangrena o la perforazione intestinale possono richiedere interventi più aggressivi, ad esempio la chirurgia e la terapia intensiva. La maggior parte dei pazienti riescono a recuperare in modo completo. Occasionalmente, dopo una grave ischemia, i pazienti possono sviluppare complicanze a lungo termine, come una stenosi intestinale[7] o la colite cronica.[8]

  1. ^ A. Marston, MT. Pheils; ML. Thomas; BC. Morson, Ischaemic colitis., in Gut, vol. 7, n. 1, Feb 1966, pp. 1-15, PMID 5906128.
  2. ^ SJ. Boley, S. Sschwartz; J. Lash; V. Sternhill, Reversible vascular occlusion of the colon., in Surg Gynecol Obstet, vol. 116, Gen 1963, pp. 53-60, PMID 13968597.
  3. ^ Higgins PD, Davis KJ, Laine L, Systematic review: the epidemiology of ischaemic colitis, in Alimentary Pharmacology & Therapeutics, vol. 19, n. 7, Apr 2004, pp. 729–38, DOI:10.1111/j.1365-2036.2004.01903.x, PMID 15043513. URL consultato il 9 maggio 2014.
  4. ^ Brandt LJ, Boley SJ, AGA technical review on intestinal ischemia. American Gastrointestinal Association, in Gastroenterology, vol. 118, n. 5, maggio 2000, pp. 954–68, PMID 10784596.
  5. ^ American Gastroenterological Association Medical Position Statement: guidelines on intestinal ischemia, in Gastroenterology, vol. 118, n. 5, Mag 2000, pp. 951–3, PMID 10784595. URL consultato il 9 maggio 2014.
  6. ^ Medina C, Vilaseca J, Videla S, Fabra R, Armengol-Miro JR, Malagelada JR, Outcome of patients with ischemic colitis: review of fifty-three cases, in Diseases of the Colon and Rectum, vol. 47, n. 2, Feb 2004, pp. 180–4, PMID 15043287.
  7. ^ Simi M, Pietroletti R, Navarra L, Leardi S, Bowel stricture due to ischemic colitis: report of three cases requiring surgery, in Hepato-gastroenterology, vol. 42, n. 3, Lug 1995, pp. 279–81, PMID 7590579.
  8. ^ Cappell MS, Intestinal (mesenteric) vasculopathy. II. Ischemic colitis and chronic mesenteric ischemia, in Gastroenterology Clinics of North America, vol. 27, n. 4, Dic 1998, pp. 827–60, vi, PMID 9890115. URL consultato il 10 maggio 2014.

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