La collatio lustralis era una tassa sui "commercianti nell'accezione più ampia"[1] vigente all'epoca dell'Impero romano. Nell'Impero romano d'Oriente (o bizantino), la tassa era nota come chrysargyron (in greco χρυσάργυρον?) oppure chrysargyrum, termine derivante dalle parole greche χρυσός ("oro") e ἄργυρος ("argento"), che inizialmente erano le forme di pagamento richieste. La tassa fu istituita nel IV secolo da Costantino I ed era riscossa ogni quattro anni sia nell'Impero romano d'Occidente sia in quello d'Oriente. La tassa era a carico dei mercanti, usurai, artigiani e di tutti coloro che venivano pagati per il proprio lavoro, comprese le prostitute. Furono però esentati medici, docenti e i contadini venditori del loro stesso prodotto. La tassa rimase in vigore nei regni ostrogoto e visigoto anche in seguito alla caduta dell'Impero d'Occidente.[1] Nell'Impero d'Oriente fu abrogata nel 498 dall'Imperatore Anastasio.