Complesso dei castelli di Vilnius

Complesso dei castelli di Vilnius
Vilniaus pilių kompleksas
Castello di Vilnius nel 1740:

Castello Superiore: 1. Torre occidentale; 2. Torre sud (rimangono le fondamenta); 3. Mastio del castello (resti di rovine)

Castello Inferiore: 4. Porte e ponte per la città (via Pilies); 5. Strada e ponte per via Tiltas; 6. Cattedrale di Vilnius; 7. Palazzo del tribunale supremo; 8. Palazzo dei vescovi; 9. Palazzo reale; 10. Giardino del palazzo; 11. Il nuovo arsenale, oggi museo; 12. Torre nord-orientale e porte del vecchio arsenale; 13. Cortile del vecchio arsenale
Localizzazione
StatoLituania (bandiera) Lituania
CittàVilnius
Coordinate54°41′13.2″N 25°17′23.999″E
Informazioni generali
TipoComplesso di castelli
Inizio costruzioneX secolo
Materialelegno, pietra, mattoni
Visitabile
Informazioni militari
Utilizzatore Granducato di Lituania
Confederazione polacco-lituana
Funzione strategicaDifesa della città
Termine funzione strategicaXVI secolo
Azioni di guerraCrociata lituana, battaglia di Vilnius, grande guerra del Nord
EventiOccupazione dell'Impero svedese e dell'Impero russo
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Il complesso dei castelli di Vilnius (in lituano: Vilniaus pilių kompleksas o Vilniaus pilys) è un gruppo di strutture di interesse culturale e storico situato sulla riva sinistra del fiume Neris, vicino alla sua confluenza con il fiume Vilnia, a Vilnius, in Lituania. Gli edifici, risalenti variamente al X-XVIII secolo, costituirono uno dei principali complessi difensivi del Paese baltico.[1]

Si contavano in origine tre castelli: quello Superiore, quello Inferiore e quello "Storto" (in lituano: Kreivoji pilis). Quest'ultimo venne bruciato dai cavalieri teutonici nel 1390 e mai più ricostruito.[2] Le fortificazioni subirono diversi assedi dell'ordine teutonico dopo il 1390, il quale non riuscì in nessuna occasione a prendere possesso dell'intero complesso. Il primo a riuscirci fu il Regno russo nel corso della battaglia di Vilnius del 1655.[3] Poco dopo i castelli, gravemente danneggiati, persero la loro importanza e molti edifici furono abbandonati. Nel corso dell'annessione zarista avvenuta a seguito delle spartizioni della Polonia, si procedette alla demolizione dei vari edifici storici;[3][4] molti altri subirono danni durante la costruzione della fortezza nel XIX secolo.[4]

Oggi, la torre di Gediminas resta uno dei principali simboli della città di Vilnius e della nazione stessa.[5][6] Ogni anno, il 1º gennaio, il tricolore lituano viene issato sull'edificio per commemorare la Giornata della bandiera. Il complesso fa parte del museo nazionale della Lituania, uno dei più grandi del paese.[5]

  1. ^ (EN) Rūta Janonienė, Tojana Račiūnaitė, Marius Iršėnas e Adomas Butrimas, The Lithuanian Millennium: History, Art and Culture, VDA leidykla, 2015, p. 119, ISBN 978-60-94-47097-4.
  2. ^ Albinas Kuncevičius, Castelli lituani e possibilità di aprirsi al turismo culturale, su Accademia dei Beni Culturali, Università di Vilnius. URL consultato il 22 settembre 2020.
  3. ^ a b (EN) Daniel Walkowitz e Lisa Maya Knauer, Memory and the Impact of Political Transformation in Public Space, Duke University Press, 2004, p. 176, ISBN 978-08-22-38634-6.
  4. ^ a b (EN) History of Vilnius, su truelithuania.com. URL consultato il 22 settembre 2020.
  5. ^ a b Carolyn Bain, Estonia, Lettonia e Lituania, EDT srl, 2009, p. 318, ISBN 978-88-60-40463-3.
  6. ^ Civitas, vol. 43, Civitas, 1992, pp. 73-74.

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