1714–1716: 2940 uomini 1717: 4000 uomini 1715–1725: 2000 uomini 1773–1775: 35000 uomini 1832–1833: 1050 uomini 1835: 3347 uomini 1837: 3080 uomini 1838: 2620 uomini 1839-1840: 6651 uomini e 10000 cammellli (Khiva) 2600 uomini (Khanato di Kazach) 1843: oltre 30000 uomini (estate) 3100 uomini (autunno) 1844: 3000 uomini 1853: oltre 2000 uomini 1864: 2500 uomini 1873: 13000 uomini 1879: 3500 uomini 1881: 7100 uomini 1883–1885: 1500 uomini
Khanato di Kazach 1717: circa 10000 uomini 1720: circa 500 uomini 1721: circa 300 uomini 1773–1775: circa 3000-6000 uomini 1838: circa 2000 uomini 1843: circa 3500 uomini 1844–1845: circa 20000 uomini[1] 1853: circa 12000 uomini 1865: circa 36000 uomini
Perdite
1716: 2300 morti 1300 prigionieri 1717: circa 4000 morti (Khiva) 3000 prigionieri (Khanato di Kazach) 1722: 5000 prigionieri 1774–1776: 2500 morti 1839: 2500 morti in combattimanto e per malattia 1866: 500 tra morti e feriti 1879: oltre 200 morti circa 250 feriti 1881: 59–268 morti 254–669 feriti 645 morti di malattia 1885: 11 tra morti e feriti
1853: oltre 230 morti 1875: migliaia di morti 1866: 12000 morti 1868: oltre 3500 morti Tribù turkmene 1879: oltre 2000 morti oltre 2000 feriti 1881: circa 8000 morti (civili inclusi) 1885: circa 900 tra morti e feriti
La conquista russa dell'Asia centrale ebbe luogo tra il secondo decennio del XVIII secolo e la fine del XIX secolo.
Nel XVIII secolo l'impero russo acquisì un crescente controllo sulla steppa kazaka. Nel 1839 fallì nel tentativo di conquistare il khanato di Khiva, a sud del lago d'Aral. Nel 1847-1853 i russi costruirono una linea di forti dalla sponda settentrionale del lago d'Aral verso est, risalendo il fiume Syr Darya. Nel 1847-1864 attraversarono la steppa kazaka orientale e costruirono una linea di forti lungo il confine settentrionale del Kirghizistan. Nel 1864-1868 avanzarono dal Kirghizistan verso sud, presero Taškent e Samarcanda e imposero il protettorato sui khanati di Kokand e Bukhara. A questo punto i russi controllavano un territorio di forma triangolale, il cui punto meridionale si trovava 1600 km a sud della Siberia e 1920 km a sud-est delle loro basi di rifornimento sul fiume Volga. Il passo successivo fu quello di occupare l'area compresa tra le zone già controllate e il mar Caspio. Nel 1873 i russi conquistarono il khanato di Khiva, nel 1881 il Turkmenistan occidentale e nel 1884 l'oasi di Merv e il Turkmenistan orientale. Nel 1885 l'ulteriore espansione russa verso sud, in direzione dell'Afghanistan, fu bloccata dai britannici. Nel 1893-1895 i russi occuparono le montagne del Pamir.
Il territorio conquistato, che prese il nome di Turkestan russo e poi di Asia centrale sovietica, è oggi diviso tra il Kazakistan a nord, l'Uzbekistan al centro, il Kirghizistan a est, il Tagikistan a sud-est e il Turkmenistan a sud-ovest. L'area fu chiamata Turkestan perché la maggior parte dei suoi abitanti parla lingue turche, ad eccezione del Tagikistan, dove si parla una lingua iranica.