Il controllo di gestione o direzionale, all'interno di un'azienda, è il meccanismo operativo volto a guidare la gestione verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione operativa, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché possano decidere e attuare le opportune azioni correttive.
L'implementazione di un efficace sistema di controllo di gestione nelle microimprese italiane risulta spesso complessa a causa della struttura organizzativa ridotta e della limitata disponibilità di risorse interne dedicate all’analisi dei dati gestionali. In molti casi, l’imprenditore si affida esclusivamente al consulente fiscale (commercialista, tributarista, esperto contabile o ragioniere) per l’elaborazione e l’interpretazione dei dati economico-finanziari, utilizzando informazioni prevalentemente orientate agli obblighi fiscali piuttosto che a scopi strategici e gestionali.[1]
Questa dipendenza dai professionisti esterni comporta un ritardo nella disponibilità dei dati utili al processo decisionale e una scarsa integrazione di strumenti specifici per il monitoraggio delle performance aziendali in tempo reale. Per colmare questo divario, stanno emergendo soluzioni software e servizi innovativi che automatizzano la raccolta, l’analisi e la rappresentazione dei dati economico-finanziari, rendendo il controllo di gestione più accessibile anche alle microimprese. Tali strumenti consentono di superare la tradizionale distinzione tra gestione operativa e consulenza fiscale, offrendo agli imprenditori maggiore autonomia nel monitoraggio dei principali indicatori di performance (KPI) e nella pianificazione finanziaria.[1]