Questa voce esamina le controversie specifiche del movimento Chabad. Per un approfondimento storico e informativo della voce propria Chabad, vedi Chabad-Lubavitch.
Fin dalla sua fondazione in Bielorussia nel XVIII secolo, Chabad-Lubavitch ha suscitato molta ostilità nell'ebraismo ortodosso; i primi a criticare apertamente il movimento ed il suo fondatore, Shneur Zalman di Liadi (primo Rebbe di Chabad), furono i mitnageddim, con a capo il Gaon di Vilna.
Nei secoli successivi altre controversie ebbero luogo, legate soprattutto al sentimento antisionista di Sholom Dovber Schneersohn (quinto Rebbe), e alle interpretazioni teologiche sulla Shoah di Yosef Yitzchak Schneersohn (sesto Rebbe), giudicate offensive e irrispettose da altri rabbini e studiosi dell'epoca.
Infine, varie dispute e problemi interni che riguardano l'operato del settimo (e ultimo) Lubavitcher Rebbe, Menachem Mendel Schneerson. Il movimento Chabad ha assunto preminenza internazionale sotto la sua direzione, iniziata nel 1950 e durata fino al 1994. La credenza che Schneerson sia il Messia e che ritornerà, o persino che non sia mai morto, ha creato frizioni e dibattiti tra i Lubavitcher, cioè gli ebrei di Chabad. Dalla sua morte, il movimento si è diviso in fazioni antagoniste. La continua battaglia finanziaria tra di esse a partire dal 1995, come anche la contestazione della proprietà che è sede del quartier generale Chabad a Brooklyn, ha creato molteplici controversie.[1]