Coppa FIRA 1990-1992

Coppa FIRA 1990-1992
Competizione Coppa FIRA
Sport Rugby a 15
Edizione 29ª
Organizzatore Rugby Europe[1]
Date dal 30 settembre 1990
al 28 maggio 1992
Luogo Europa
Partecipanti 5
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Francia (bandiera) Francia
(24º titolo)
Secondo Italia (bandiera) Italia
Terzo Romania (bandiera) Romania
Prom. 1ª Germania (bandiera) Germania
  Portogallo (bandiera) Portogallo
  Marocco (bandiera) Marocco
  Belgio (bandiera) Belgio
  Tunisia (bandiera) Tunisia
Prom. 2ª Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia
Statistiche
Incontri disputati 20
Cronologia della competizione

La Coppa FIRA 1990-92 (in francese Trophée européen FIRA 1990-92), anche Coppa Europa 1990-92, fu il 29º campionato europeo di rugby a 15 organizzato dalla FIRA. Si tenne dal 30 settembre 1990 al 28 maggio 1992 tra 5 squadre che si affrontarono con la formula del girone unico. A laurearsi campione fu la Francia, alla sua 24ª affermazione; alle sue spalle giunse l'Italia, imbattuta tranne che nei due incontri con i vicini d'Oltralpe.

La manifestazione, dopo l'intermezzo dell'edizione precedente, tornò alla cadenza biennale e alcune partite del torneo funsero anche come incontri di qualificazione alla Coppa del Mondo 1991[2]; è il caso delle due partite giocate in Italia[3] tra gli Azzurri e la Spagna[4] e tra quest'ultima e la Romania[5].

Se da un lato la manifestazione vide l'esordio della Germania riunificata, prosecutrice del titolo sportivo della preesistente Germania Ovest, dall'altro fu l'ultima edizione per alcuni Paesi. La Jugoslavia, in fase di dissoluzione e che si presentava al torneo in una veste ridotta, di fatto l'unione tra Serbia e Montenegro[6], neppure terminò il torneo di 3ª divisione perché il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva deliberato l'embargo del Paese e il bando sportivo di qualsiasi sua rappresentativa nazionale, con conseguente esclusione dalla competizione (Art. 8/b risoluzione 727 del 30 maggio 1992)[6]. L'ultima partita della formazione jugoslava fu il 21 aprile 1991 contro la Cecoslovacchia, una vittoria 22-6[7]; la terza divisione divenne quindi uno spareggio tra Bulgaria e Cecoslovacchia, vinto da quest'ultima che accedette alla seconda divisione. Diversa fu la sorte dell'Unione Sovietica, che a fine 1991 cessò di esistere: l'ultimo incontro con tale denominazione fu una vittoria 19-16 a Siviglia il 17 novembre 1991 contro la Spagna[8], ma la squadra terminò il torneo sotto la bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti, per poi sciogliersi definitivamente e dare vita alle nuove squadre che aderirono alla F.I.R.A. prima del torneo successivo. Non furono previste retrocessioni; dalla seconda divisione salirono Germania, Portogallo, Belgio, Marocco e Tunisia in vista dell'ampliamento a 10 squadre su due gironi del torneo di vertice dell'edizione successiva.

Dal punto di vista sportivo fu, invece, l'ultima edizione di torneo con la meta valevole 4 punti: il 17 aprile 1992 il congresso generale dell'IRFB a Wellington aveva deliberato, tra le altre modifiche regolamentari, l'aumento del valore della meta a 5 punti, variazione entrata in vigore a partire dalla successiva stagione sportiva[9].

  1. ^ All’epoca sotto il nome di F.I.R.A.
  2. ^ (ES) Miguel Barquet, Serio ‘test” para nuestra selección, hoy en Madrid, in el Mundo Deportivo, p. 58. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  3. ^ (ES) Miguel Barquet, Italia será el primer rival de España, in el Mundo Deportivo, p. 59. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  4. ^ Remo Musumeci, Una brutta Italia esce bene dalla mìschia (PDF), in l'Unità, 1º ottobre 1990, p. 27. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  5. ^ (ES) España no pudo clasificarse para la Copa del Mundo, in el Mundo Deportivo, 4 ottobre 1990, p. 53. URL consultato il 19 dicembre 2021.
  6. ^ a b (EN) Resolution 757 (1992) / adopted by the Security Council at its 3082nd meeting, on 30 May 1992 (PDF), su un.org, UN Security Council, 30 maggio 1992. URL consultato il 18 dicembre 2021.
    «Take the necessary steps to prevent the participation in sporting events on their territory of persons or groups representing the Federal Republic of Yugoslavia (Serbia and Montenegro)»
  7. ^ Filmato audio (HBS) Rugby Yugoslavia -- CSFR 22:6 (21.04.1991), su YouTube, Jugoslovenska radiotelevizija, 21 aprile 1991. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  8. ^ (ES) Manuel Conradi, España desaprovechó la ocasion de romper la imbatibilidad soviética, in ABC, 18 novembre 1991, p. 87. URL consultato il 20 novembre 2021.
  9. ^ (EN) Rugby Rules Changed for Faster Game, in The Canberra Times, 17 aprile 1992, p. 18. URL consultato il 15 dicembre 2021. Ospitato su Biblioteca nazionale australiana.

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