Coppa del Mondo di rugby 2003 2003 Rugby World Cup | |
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Competizione | Coppa del Mondo di rugby |
Sport | Rugby a 15 |
Edizione | 5ª |
Organizzatore | World Rugby e Rugby Australia[1] |
Date | dal 10 ottobre 2003 al 22 novembre 2003 |
Luogo | Australia |
Partecipanti | 20 (80 alle qualificazioni) |
Formula | fase a gironi + play-off |
Sede finale | Stadium Australia (Sydney) |
Direttore | Matt Carroll |
Risultati | |
Vincitore | Inghilterra (1º titolo) |
Finalista | Australia |
Terzo | Nuova Zelanda |
Statistiche | |
Miglior giocatore | Jonny Wilkinson (Inghilterra) |
Miglior marcatore | Jonny Wilkinson (113) |
Record mete | Doug Howlett Mils Muliaina (7) |
Incontri disputati | 48 |
Pubblico | 1 837 547 (38 282 per incontro) |
Una fase della cerimonia d'apertura allo Stadium Australia di Sydney | |
Cronologia della competizione | |
La Coppa del Mondo di rugby 2003 (in inglese 2003 Rugby World Cup) fu la 5ª edizione della Coppa del Mondo di rugby, massima competizione internazionale di rugby a 15 organizzata dall'International Rugby Board (IRB).
Si tenne dal 10 ottobre al 22 novembre 2003 in Australia e, oltre a essere la seconda edizione di torneo dell'epoca professionistica del rugby a 15, fu anche la seconda a svolgersi interamente in un solo Paese; come sedici anni prima, infatti, l'allestimento del torneo avrebbe dovuto essere congiuntamente in carico ai due Paesi dell'Australasia, ma questioni organizzative interne alla Nuova Zelanda (NZRU) spinsero l'IRB ad affidare la conduzione dell'evento alla sola federazione australiana (ARU).
Il torneo fu ospitato da 10 città e 11 stadi: Sydney infatti fornì infatti due impianti per un totale di 12 incontri mentre la struttura più impiegata fu Lang Park a Brisbane con 9 incontri ospitati.
A laurearsi campione del mondo fu l'Inghilterra[2], prima compagine dell'Emisfero Nord a vincere la competizione: la gara per il titolo fu una riproposizione di quella di dodici anni prima a Londra contro l'Australia, ma al contrario di quella fu la formazione britannica a prevalere, grazie a una segnatura nei secondi finali del tempo supplementare, al termine di una delle finali giudicate più spettacolari della storia del torneo.
Dal punto di vista regolamentare, con tale edizione della Coppa si inaugurò la formula di venti squadre su quattro gironi con le prime due di ognuno di essi a procedere alla fase a play-off, e l'adozione del punteggio dell'Emisfero Sud nella fase a gironi. Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[3].