Cor Caroli

Cor Caroli A / B
Cor Caroli fotografata con un telescopio da 130 mm di diametro.
Classe spettraleA0pSiEuHg / F0V
Distanza dal Sole110 anni luce
CostellazioneCani da Caccia
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta12h 56m 01,7s
Declinazione+38° 19′ 06″
Dati fisici
Raggio medio4,1 / 1,29 [1] R
Massa
2,8 / 1,6 M
Velocità di rotazione29 / 8 km/s
Luminosità
83 / 5 L
Dati osservativi
Magnitudine app.+2,89/+5,61
Magnitudine ass.+0,3 / +4,0
Velocità radiale-3,3 / -3,1
Nomenclature alternative
Cor Caroli, Chara, Asterion, α CVn, 12 CVn, HR 4914/4915, HD 112412/112413, BD+39°2580, FK5 485, HIP 63121/63125, SAO 63256/63257, GC 17556/17557, ADS 8706, CCDM 12560+3819

Cor Caroli (α Canum Venaticorum / Alpha Canum Venaticorum), in italiano Cuore di Carlo[2][3], è la stella più brillante della costellazione boreale dei Cani da Caccia. Distante 110 anni luce dalla Terra e di magnitudine apparente 2,89, si tratta di una stella doppia facilmente risolvibile anche con un telescopio di piccole dimensioni.

La stella è stata così denominata dal medico di corte Charles Scarborough in onore di Carlo I,[4][5] che era stato decapitato durante la guerra civile inglese, ma è associata anche a Carlo II, restaurato sul trono inglese, dopo l'interregno seguito alla morte del padre.[6]

  1. ^ HD 112412, database entry, Catalog of Apparent Diameters and Absolute Radii of Stars (CADARS), 3rd edition, L. E. Pasinetti-Fracassini, L. Pastori, S. Covino, and A. Pozzi, CDS ID II/224.
  2. ^ Cuore di Carlo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 gennaio 2018.
  3. ^ Cuore di Carlo, in Dizionario delle scienze fisiche, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1996. URL consultato il 10 gennaio 2018.
  4. ^ space.com: Spacewatch Friday: In Search of Star Cities, By Joe Rao Archiviato il 23 maggio 2009 in Internet Archive.
  5. ^ Ian Ridpath: "Star Tales", Canes Venatici
  6. ^ Secondo R.H. Allen (Star Names: Their Lore and Meaning) la stella fu dedicata a Carlo II da Halley su proposta del fisico di corte Charles Scarborough che affermò che la stella era stata particolarmente brillante alla vigilia del ritorno del re a Londra il 29 maggio 1660. Secondo Debora Warner (The Sky Explored: Celestial Cartography 1500-1800) il nome originale era Cor Caroli Regis Martyris (Cuore di re Carlo martire) in onore di Carlo I. Secondo Robert Burnham, Jr. (Burnham's Celestial Handbook, Volume 1), l'attribuzione del nome a Halley compare nel rapporto pubblicato da Johann Elert Bode a Berlino nel 1801, ma non risultano altre conferme.

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