Cosimo III de' Medici | |
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Baldassare Franceschini detto Il Volterrano, Ritratto di Cosimo III de' Medici in abiti granducali, 1676-1677, pittura a olio, Castello Reale di Varsavia | |
Granduca di Toscana | |
In carica | 23 maggio 1670 – 31 ottobre 1723 |
Predecessore | Ferdinando II |
Successore | Gian Gastone |
Trattamento | Sua Altezza Reale |
Onorificenze | Gran Maestro dell'Ordine di Santo Stefano papa e martire |
Altri titoli | Gran principe di Toscana |
Nascita | Firenze, 14 agosto 1642[1] |
Morte | Firenze, 31 ottobre 1723 (81 anni)[1] |
Luogo di sepoltura | Cappelle medicee |
Casa reale | Medici |
Padre | Ferdinando II de' Medici[1][2] |
Madre | Vittoria Della Rovere[1][2] |
Consorte | Margherita Luisa d'Orléans[1][2] |
Figli | Ferdinando[1][2] Anna Maria Luisa[1][2] Gian Gastone[1][2] |
Religione | Cattolicesimo |
Cosimo III de' Medici (Firenze, 14 agosto 1642[1][2] – Firenze, 31 ottobre 1723[1][2]), figlio di Ferdinando II de' Medici[1][2] e di Vittoria della Rovere[1][2], fu il penultimo granduca di Toscana appartenente alla dinastia dei Medici. Regnò per 53 anni, dal 1670 al 1723.
Il suo regno, il più lungo nella storia della Toscana, fu caratterizzato da un forte declino politico ed economico, punteggiato dalle campagne persecutorie nei confronti degli ebrei e verso chiunque non si conformasse alla rigida morale cattolica.
Sposò per procura, il 18 aprile 1661[1], Margherita Luisa d'Orléans[1][2], cugina di Luigi XIV. Il suo fu considerato come uno dei matrimoni peggiori nella storia dei Medici: la forte diversità dei caratteri, infatti, portò Margherita Luisa prima a rifiutare ogni forma di convivenza con Cosimo e poi a tornare in Francia, dove morì. La coppia, comunque, ebbe tre figli[1][2]: Ferdinando nel 1663, Anna Maria Luisa nel 1667 e Gian Gastone nel 1671.
Nei suoi ultimi anni, Cosimo III, di fronte al rischio concreto di estinzione della propria casata, cercò di far nominare sua figlia Anna Maria Luisa come sua erede universale, ma l'imperatore Carlo VI d'Asburgo non lo permise. Alla sua morte, nel 1723, gli succedette il figlio Gian Gastone[3].