Cratere Aristarchus | |
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Tipo | Crater |
Satellite naturale | Luna |
Aristarchus al centro con Herodotus alla sua destra. (Fonte Apollo 15, NASA) | |
Dati topografici | |
Coordinate | 23°42′N 47°24′W |
Maglia | LQ-10 (in scala 1:2.500.000) LAC-39 Aristarchus (in scala 1:1.000.000) |
Diametro | 40 km |
Profondità | 1.0 km |
Localizzazione | |
Aristarchus, o anche nella forma italianizzata Aristarco, è un prominente cratere lunare da impatto situato a nord-ovest della faccia visibile della Luna. È considerata la più chiara tra le grandi formazioni sul suolo lunare, con un'albedo maggiore del doppio della maggior parte delle altre formazioni. Il cratere è chiaro abbastanza da essere visibile ad occhio nudo e ancor più attraverso l'uso di un telescopio. È ancora più facile identificarlo quando gran parte della superficie lunare è illuminata dal riflesso della Terra.
Il cratere è situato sull'altopiano di Aristarco, un'area sopraelevata che contiene diverse formazioni di origine vulcanica, come rime sinuose. La zona è anche conosciuta per il gran numero di fenomeni lunari transitori documentati, come ad esempio le recenti emissioni di gas Radon misurate dalla sonda Lunar Prospector.
Il cratere Aristarco è così chiamato in onore dell'astronomo greco Aristarco di Samo; il nome gli fu dato dal cartografo italiano Giovanni Riccioli che nella sua opera Almagestum novum, pubblicata nel 1651, diede alle formazioni identificabili da telescopio (più tardi chiamate “crateri”) eponimi di famosi astronomi e filosofi. Nonostante, infine, fosse già stato ampiamente adottato e condiviso, il nome divenne ufficiale soltanto dopo il voto dell'Assemblea Generale IAU del 1935.[1]