Il Credo è, nella liturgia e devozione cattolica, anglicana[1], luterana e in varie altre confessioni protestanti,[2] la professione di fede che la comunità credente fa nei momenti liturgici, principalmente nelle celebrazioni eucaristiche delle domeniche e delle solennità liturgiche.
La liturgia propone due formule per il credo:
C'è inoltre il Simbolo atanasiano: attribuito a Sant'Atanasio (IV secolo), era recitato nel Rito Romano nell'ufficio domenicale di prima della Riforma liturgica, e usato nel Rito ambrosiano come inno dell'Ufficio delle Letture.
Nel rito del battesimo si preferisce la modalità in forma di domande e risposte: alle domande del presbitero o del vescovo sui tre articoli di fede del Simbolo apostolico i battezzandi rispondono tutti insieme "Sì, credo". Dopo di ciò sono battezzati. Tale modalità può essere usata anche nella celebrazione eucaristica, ed è obbligatoria nella liturgia della Veglia pasquale.
Nonostante il credo venga recitato come fosse una preghiera, non lo è in modo proprio, ma è appunto una dichiarazione solenne dei principali articoli della fede ossia un riassunto dei principali dogmi.
Il Simbolo niceno-costantinopolitano è stato fonte di controversie tra la Chiesa cattolica e la chiesa ortodossa per la questione del filioque.