Cronòtopo, che significa «tempospazio», è un termine mutuato dallo spaziotempo della fisica (in riferimento alla teoria della relatività di Einstein). Nell'ambito della scienza della traduzione viene usato per indicare le coordinate, quali tempo, spazio e cultura, in cui il testo nasce e viene tradotto.
Sul cronòtopo si è espresso anche Michail Bachtin, che lo ha definito come il rapporto tra le coordinate temporali e spaziali che danno forma a un testo letterario[1]. Bachtin introduce il cronòtopo nel campo della letteratura, esprimendo così l'inscindibilità di spazio e tempo all'interno di un romanzo. Lo studioso parla di cronòtopo letterario, che permette di determinare il genere letterario di un romanzo e le sue varietà. Bachtin aggiunge anche che «la tipologia del “cronòtopo” si costruisce sull'opposizione “mondo proprio/mondo altrui”, mentre la tipologia dell'”enunciato” sull'opposizione “linguaggio proprio/linguaggio altrui”»[2]. Infatti l'analisi cronotopica del metatesto è più concettuale, mentre l'analisi linguistica si occupa più dell'aspetto linguistico e stilistico del testo tradotto.