Questa teoria introdusse i concetti base della trasmutazione delle specie e dell'evoluzione, concetti che iniziarono a guadagnare l'accettazione scientifica, nonché l'attenzione del pubblico generalista, dopo che Darwin pubblicò il saggio L'origine delle specie nel 1859. Il biologo inglese Thomas Henry Huxley coniò il termine "darwinismo" nell'aprile del 1860.[2][3]
I principi base dell'evoluzione per selezione naturale definiti da Darwin sono:
Per ogni generazione che sopravvive, vengono prodotti più individui.
Fra gli individui esiste una variazione fenotipica e tale variazione è ereditabile.
Quegli individui con tratti ereditabili meglio adatti all'ambiente sopravviveranno.
Qualora avrà luogo l'isolamento riproduttivo, allora si sarà formata una nuova specie.
«What if the orbit of Darwinism should be a little too circular? What if species should offer residual phenomena, here and there, not explicable by natural selection? Twenty years hence naturalists may be in a position to say whether this is, or is not, the case; but in either event they will owe the author of "The Origin of Species" an immense debt of gratitude.»
^(EN) Charles Blinderman e David Joyce, Darwin's Bulldog, su The Huxley File, Worcester, MA, Università di Clark. URL consultato il 29 giugno 2008.
«Coining the word "Darwinism" as it is still used today in this review [...]»