De mystica theologia | |
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Titolo originale | Περὶ μυστικῆς θεολογίας |
Frontespizio dell'opera che racchiude tutto il Corpus Dionysianum | |
Autore | Pseudo-Dionigi l'Areopagita |
1ª ed. originale | V secolo |
Genere | trattato |
Sottogenere | teologia mistica, teologia cristiana |
Lingua originale | greco antico |
Personaggi | Dionigi l'Areopagita, Timoteo |
Serie | Corpus Dionysianum |
De mystica theologia, o Sulla teologia mistica, è un trattato filosofico-teologico diviso in cinque capitoli e appartenente al Corpus Dionysianum, databile al V secolo e attribuito a Pseudo-Dionigi l'Areopagita, filosofo e teologo neoplatonico.
In questo trattato, Pseudo-Dionigi l'Areopagita discute la trascendente natura di Dio a partire dal suo negativo. L'autore arriverà a una conclusione aporetica, affermando infatti che ci si può avvicinare all'essere divino soltanto tramite la teologia mistica.[1]
L'opera sarebbe stata indirizzata a San Timoteo dallo stesso Dionigi l'Areopagita, primo vescovo di Atene convertito da San Paolo. Tuttavia, nonostante tale trattato fu per molti secoli attribuito al santo greco, è stato ampiamente dimostrato che il De mystica theologia non può essere stato scritto nel I secolo. Infatti, l'iniziale preghiera che l'autore rivolge alla Trinità contiene alcuni dogmi che verranno stipulati ben 400 anni dopo il secolo della prima attribuzione in epoca biblica. Difatti, i filologi sono concordi nel datarlo al V secolo.[2]