Decolonizzare la mente

Decolonizzare la mente: la politica della lingua nella letteratura africana
Titolo originaleDecolonising the Mind: The Politics of Language in African Literature
Ngugi wa Thiong'o, 2012
AutoreNgugi wa Thiong'o
1ª ed. originale1986
1ª ed. italiana2015
Generesaggio
Lingua originaleinglese

Decolonizzare la mente: la politica della lingua nella letteratura africana (Jaca Book 2015), scritto dal romanziere e teorico postcoloniale keniota Ngũgĩ wa Thiong'o e pubblicato nel 1986 a Londra dall'editore Heinemann Kenya, è una raccolta di saggi riguardanti la lingua e il suo ruolo all'interno della cultura, della storia e dell'identità nazionale. Il libro sostiene la decolonizzazione linguistica ed è una delle pubblicazioni più conosciute e citate dell’autore, uno dei più autorevoli rappresentanti del “dibattito sulla lingua” negli studi postcoloniali[1].

Decolonizzare la mente è diviso in quattro saggi: "La lingua della letteratura africana", "La lingua del teatro africano", "La lingua della narrativa africana" e "Alla ricerca della rilevanza". I primi tre sono stati scritti fra il 1981 e il 1985 e sono stati presentati dall'autore per la prima volta in un ciclo di conferenze tenutesi presso l’Università di Auckland, in occasione del centenario della Conferenza di Berlino del 1884; l'ultimo saggio, il capitolo finale, è inedito[2][3].

Nel libro Ngugi sostiene che la lingua inglese e le altre lingue imposte dai colonizzatori in Africa hanno avuto un ruolo distruttivo sulle culture indigene; la letteratura, le arti, l'istruzione dei popoli africani sono state dominate dalla lingua dei colonizzatori. Essi non solo hanno imposto il loro controllo militarmente, politicamente ed economicamente, ma anche, attraverso la cultura, hanno esteso il loro dominio sull'"universo mentale dei colonizzati", "su come le persone percepivano se stesse e il mondo"[4]. Il libro vuole essere anche "un addio all’inglese" da parte dell'autore, che affronta il "problema della lingua" per gli autori africani. L’autore si concentra su questioni riguardanti i mezzi di comunicazione linguistica degli scrittori africani come quella di scegliere se scrivere in lingua indigena o in una lingua egemonica come l’inglese o il francese[5].

Decolonizzare la mente è una fusione tra autobiografia, teoria postcoloniale, pedagogia, storia africana e critica letteraria. Ngũgĩ dedica il romanzo a tutti coloro che scrivono in lingue africane e a coloro che hanno mantenuto la dignità della letteratura, cultura, filosofia e altre ricchezze trasmesse da queste lingue[4].

  1. ^ Lovesey Oliver, Approaches to teaching the works of Ngugi wa Thiong'o, New York, The Modern Language Association of America, 2012, p. 11, ISBN 978-1-60329-112-5.
  2. ^ (EN) Umbach, Judith, Ngugi wa Thiong's "Decolonising the Mind: The Politics of Language in African Literature" (Book Review), in Ariel, vol. 22, n. 1, 1991, p. 116. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  3. ^ Habté Weldemariam, Ngũgĩ wa Thiong’O, Decolonizzare la mente. La politica della lingua nella letteratura africana, su Scritti d'Africa, 18 maggio 2016. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  4. ^ a b Ngugi, p. 16.
  5. ^ Lovesey Oliver, World authors series: Ngugi wa Thiong'o, New York, Twayne Publishers, 2000, p. 125, ISBN 0-8057-1695-5.

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