Il decostruzionismo è un concetto introdotto nella filosofia occidentale da Jacques Derrida[1]; esso risponde all'esigenza di tradurre linguisticamente e semanticamente l'invito heideggeriano alla Destruktion dei concetti della metafisica.
Per quanto Derrida si sottragga a ogni tentativo di definizione della decostruzione, essa può essere descritta come confronto serrato con i testi e gli autori della filosofia occidentale nell'intento di mettere in luce i presupposti impliciti, i pregiudizi nascosti, le contraddizioni latenti della cultura e del linguaggio che, non troppo consapevolmente, l'uomo adotta.