Dictyostelium discoideum

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Dictyostelium discoideum
Dictyostelium discoideum
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoProtista
SuperphylumUnikonta
PhylumAmoebozoa
SubphylumConosa
InfraphylumMycetozoa
ClasseStelamoebea
OrdineDictyosteliida
FamigliaDictyosteliidae
GenereDictyostelium
SpecieD. discoideum
Nomenclatura binomiale
Dictyostelium discoideum
Raper, 1935

Dictyostelium discoideum Rafer, 1935[1] è una ameba appartenente al genere Dictyostelium, molto studiata come organismo modello in biologia dello sviluppo, biologia molecolare e recentemente in tossicologia ambientale.

Come le altre specie appartenenti a questo genere, il D. discoideum è un'ameba unicellulare che vive nello strato di terriccio e foglie in decomposizione del sottobosco, nutrendosi essenzialmente di batteri. Nel caso in cui il cibo inizi a scarseggiare o comunque le condizioni ambientali diventino avverse, una moltitudine di amebe si aggregano rispondendo a stimoli chimici mediati da cAMP. Si origina così una forma pluricellulare talvolta definita pseudoplasmodio, somigliante ad una lumaca, in grado di spostarsi. Lo pseudoplasmodio migra verso zone fortemente illuminate e lì inizia un processo di differenziamento con la formazione una base, uno stelo e un corpo fruttifero nel quale le amebe si differenziano in spore, mentre le amebe che costituiscono lo stelo sono destinate a morire per disseccamento. Le spore vengono liberate e, in presenza di un ambiente favorevole, dal rivestimento protettivo emergono individui ameboidi unicellulari.

È un Eucariota, che condivide molti percorsi metabolici con gli organismi superiori. Inoltre possiede caratteristiche peculiari che lo rendono un buon modello per lo studio di: chemiotassi, differenziamento cellulare, trasduzione del segnale e fagocitosi.

  1. ^ (EN) Raper, K.B., Dictyostelium discoideum, a new species of slime mold from decaying forest leaves, in J. Agr. Res, vol. 50, 1935, pp. 135–147. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2013).

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