Dinastia anushtiginide

Dinastia anushtiginide
Corasmi
StatoIran
Afghanistan
Asia centrale
Egitto
FondatoreAnushtegin Gharchai
Ultimo sovranoSayf al-Din Qutuz
Attuale capoestinta
Data di fondazione1077
Data di estinzione1260
Etniaturchi Oghuz
Lo scià Il-Arslan in una miniatura

La dinastia anushtiginide (in persiano خاندان انوشتکین‎), nota anche come dinastia corasmia (خوارزمشاهیان), è stata una dinastia persiana[1][2][3] musulmana sunnita di origine turco-mamelucca.[4][5] Governò gran parte dell'attuale Asia centrale, Afghanistan e Iran nel periodo approssimativo dal 1077 al 1231, prima come vassallo dei Selgiuchidi[6] e dei Qara Khitai,[7] e successivamente come governanti indipendenti, fino alla conquista mongola dell'Impero della Corasmia nel XIII secolo.

La dinastia fu fondata dal comandante Anushtegin Gharchai, un ex schiavo turco dei sultani selgiuchidi, che fu nominato governatore della Corasmia. Suo figlio, Qutb ad-Din Muhammad I, divenne il primo scià ereditario della Corasmia.[8] Anush Tigin potrebbe essere appartenuto alla tribù Begdili dei turchi Oghuz[9] o a Chigil, Khalaj, Qipchaq, Qangly o Uiguri.[10]

  1. ^ (EN) C. E. Bosworth, Khwarazmshahs. URL consultato il 17 giugno 2023.
  2. ^ (EN) Homa Katouzian, Iranian history and politics, Routledge, 2003, p. 128.
  3. ^ (EN) Persian Prose Literature, in World Eras. 2002, HighBeam Research, 3 settembre 2012.
  4. ^ (EN) C. E. Bosworth, Central Asia: Pre-Historic to Pre-Modern Times, in B.G. Gafurov e D. Kaushik, Camb. Hist. of Iran, V, Delhi, 2005, pp. 66, 93, ISBN 81-7541-246-1.
  5. ^ (EN) C. E. Bosworth, Chorasmia ii. Islamic times, in Encyclopædia Iranica (nota allo studioso turco Kafesoğlu), ed. online, p. 140.
  6. ^ Grousset, p. 159.
  7. ^ (EN) Michel Biran, The Empire of the Qara Khitai in Eurasian history, Cambridge University Press, 2005, p. 44.
  8. ^ (EN) Khwarezm-Shah-Dynasty, in Encyclopædia Britannica. URL consultato il 17 giugno 2023.
  9. ^ (RU) Rashid ad-Din Fazlallakh, Oghuznameh, Baku, 1987.
  10. ^ (EN) C.E. Bosworth, Anuštigin Ĝarčāī, in Encyclopædia Iranica, p. 140.

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