Con dispersione scolastica si fa riferimento a una criticità del sistema scolastico, la cui evidenza, a livello locale, nazionale e internazionale[1], è il mancato conseguimento entro certi tempi, da parte di una certa quota[2] di minori e di giovani[3], del livello di istruzione previsto come obbligatorio. Frequenze irregolari, bocciature, frequenti malattie, cambiamenti di sede, passaggi di indirizzo, analfabetismo o scarso apprendimento anche quando la scuola viene frequentata regolarmente, rappresentano sintomi della dispersione, presente sia nei paesi ricchi sia nei paesi poveri.
È un fenomeno complesso[4] che interessa diversi ambiti, tra loro correlati: la statistica, per la rilevazione quantitativa dei dati riguardanti gli indicatori della dispersione; la sociologia e la psicologia, relativamente all'analisi del fenomeno e alle sue cause; la politica, in merito alla definizione delle misure da adottare per il contrasto del fenomeno, dall'individuazione delle responsabilità e delle risorse, con lo stanziamento di fondi; l'ambito formativo, orientativo e socio-assistenziale, mirato all’attuazione di interventi per contrastarlo. E' coinvolto infine l'ambito giuridico, relativamente all’applicazione di sanzioni per punire il reato, se previsto dalla legge, di mancato assolvimento dell’obbligo, ovvero di "evasione scolastica".