Distomo frazione | |
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Δήμος | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Periferia | Grecia Centrale |
Unità periferica | Beozia |
Comune | Distomo-Arachova-Antikyra |
Territorio | |
Coordinate | 38°26′N 22°40′E |
Altitudine | 467 m s.l.m. |
Superficie | 80,5 km² |
Abitanti | 4 368 (2001) |
Densità | 54,26 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 320 05 |
Prefisso | 2267 |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Distomo (in greco Δίστομο?) è un ex comune della Grecia nella periferia della Grecia Centrale (unità periferica della Beozia) con 4 368 abitanti secondo i dati del censimento 2001[1].
È stato soppresso a seguito della riforma amministrativa, detta Programma Callicrate, in vigore dal gennaio 2011[2] ed è ora compreso nel comune di Distomo-Arachova-Antikyra.
Ai piedi del Parnaso, il luogo è conosciuto per il massacro del 10 giugno 1944, quando oltre 218 abitanti del paese furono trucidati dai nazisti in rappresaglia a un agguato partigiano teso al nemico nella vicina Steíri.
Nel 2000 avvenne una visita inattesa degli ufficiali giudiziari greci al Goethe Institut, l'istituto di cultura tedesco, ad Atene. Gli ufficiali, esaminato e valutato il terreno, l'immobile con tutto il contenuto, annunciarono il pignoramento dell'edificio[3]. Il ricavato del sequestro sarebbe servito a risarcire i parenti dei civili massacrati dai nazisti nel villaggio greco.
Fra l'altro, il massimo tribunale greco confermò la sentenza di Livadia del 1997 che condannava la Germania a pagare 56 milioni di marchi ai parenti delle vittime di Distomo[3]. Il cancelliere Gerhard Schröder protestò con Kostas Simitis, il quale promise di risolvere la complicata situazione. Nel 2015 il governo Tsipras approvò la creazione di un Comitato per domandare a Berlino il risarcimento per l'eccidio di Distomo[4].